Gli spumanti italiani sono protagonisti durante il periodo natalizio non solo in Italia: all’estero saranno circa 181 milioni le bottiglie stappate. I dati Istat elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio del Vino, forniscono un quadro molto positivo per il comparto nazionale dei vini spumanti, che chiuderà il 2018 con vendite totali superiori a 700 milioni di bottiglie (+5% rispetto al 2017), di cui 190 milioni in Italia (+4%) e oltre 500 esportate (+6%).

«Come da tradizione, i nostri vini spumanti troveranno un posto di primo piano sulle tavole degli italiani durante le festività – commenta Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini. Ottimi risultati vengono registrati anche per quanto riguarda le esportazioni, a dimostrazione che il nostro vino riesce riscuotere grande apprezzamento anche all’estero. Il vino italiano nel suo complesso sta per chiudere un anno positivo, pur sapendo di dover lavorare sodo per continuare a crescere ed aumentare la propria penetrazione nei mercati extra europei. Da questo punto di vista – conclude Ernesto Abbona – abbiamo appena ricevuto l’ottima notizia riguardante la ratifica da parte del Parlamento Europeo dell’Accordo di Libero Scambio con il Giappone, che entrerà in vigore il prossimo 1 febbraio, trattato che darà nuovo slancio al comparto e che ci permette di guardare al 2019 con ottimismo».

L’export di vini spumanti italiani si conferma principale traino del settore, con un consuntivo 2018 previsto in ulteriore crescita, soprattutto sul fronte valori, dove sono attesi 1,5 miliardi di euro (+13%). Il Prosecco DOC e DOCG anche nel 2018 primeggia nelle esportazioni: da solo rappresenta infatti circa il 15% a valore dell’intero comparto vinicolo italiano e il 61% rispetto all’intero settore spumantistico. Tra i principali Paesi clienti, il Regno Unito, nonostante un calo del 4% a volume, si conferma il primo mercato di destinazione dello spumante italiano, con oltre 100 milioni di bottiglie vendute nel periodo gennaio-settembre. Crescono del 9% le esportazioni verso gli Stati Uniti, con quasi 80 milioni di bottiglie, e segue la Germania con circa 32 milioni.

«In questo 2018 – aggiunge Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini – abbiamo registrato con grande soddisfazione l’aumento generalizzato in termini di vendite di tutte le principali denominazioni, non solo all’estero, ma anche in Italia, con buone performance anche da parte delle bollicine dolci. Il Prosecco si è dimostrato ancora una volta il leader e principale traino sia del settore che dell’intero comparto vinicolo del nostro Paese. Per quanto riguarda le esportazioni, subiscono un lieve calo le vendite nel Regno Unito, che resta comunque uno dei nostri principali clienti, ma questa può essere considerata la dimostrazione delle potenziali conseguenze di una Brexit che nei fatti sta già avendo degli effetti negativi sul vino italiano».