Nel 2018 le imprese associate Univendita hanno realizzato un fatturato pari a 1 miliardo e 662 milioni di euro, con un incremento dello 0,2% rispetto al 2017.

«È il nono anno consecutivo chiuso con il segno positivo per un settore che si consolida sempre più grazie alla crescente fiducia da parte del consumatore – dichiara il presidente di Univendita Ciro Sinatra –. In uno scenario di rallentamento economico che vede le famiglie italiane impoverirsi (Federconsumatori ad esempio rileva che dal 2013 al 2018 il reddito medio è aumentato solo del 4,4% a fronte di un aumento del costo della spesa del 6,4%), la vendita a domicilio prosegue il suo trend di crescita, grazie a un’esperienza d’acquisto che si fonda sul fattore umano, su quella relazione diretta che genera fiducia nel consumatore».

Nel dettaglio, il comparto Alimentari e Beni di consumo ha registrato una crescita dello 0,7% e rappresenta il 18,4% del totale del fatturato delle aziende Univendita. Il settore Beni durevoli casa, pari al 59,3% del mercato, è aumentato dello 0,1%. Molto dinamico si è dimostrato il comparto Altri beni e servizi, che rappresenta il 4,8% del mercato e che ha messo a segno una crescita dell’1,3%. Cosmesi e cura del corpo, pari al 17,5% del fatturato totale, ha registrato una lieve flessione dello 0,2%.

Segno più anche per l’occupazione: nel 2018 i venditori a domicilio hanno superato quota 159mila (+1,1% rispetto al 2017), di cui il 92,5% donne. «La vendita a domicilio – fa notare Sinatra – si dimostra attrattiva per chi vuole puntare su autonomia e flessibilità. La possibilità del part-time è apprezzata da chi ha necessità di conciliare lavoro e impegni familiari, mentre due categorie ai margini del mercato del lavoro, cioè i giovani senza esperienza e gli over 50, trovano modo di mettersi, o ri-mettersi, in gioco».