Risultati positivi per Mutti nel primo semestre 2019: dopo avere raggiunto, lo scorso anno, un fatturato netto consolidato di 308 milioni di euro, in progresso del 16,7% sul 2017, il colosso parmense registra, anche fra gennaio e giugno 2019, una performance eccellente, con una crescita a livello globale del 13%, risultato di una performance a doppia cifra sia in Italia (+10%) sia all’estero (+22%), dove opera in oltre 95 Paesi.

Nella nostra Penisola, la quota a valore, da gennaio a giugno 2019, sul mercato dei derivati del pomodoro, si attesta al 30,3% (+1,2 punti tendenziali), un’incidenza di più di 3 volte superiore a quella del primo concorrente.

Grazie a questi risultati il gruppo non solo consolida la propria leadership, ma diventa la marca che più cresce, per quota, nella top 10 del mercato nostrano.

Molto positiva anche la performance dei sughi a base di pomodoro, dove la share, a valore, arriva al 12,5% (+1 rispetto al 2018) e dove la Salsa Datterini si conferma la referenza più venduta del mercato.

In Francia Mutti rafforza la propria leadership e vede la quota valore salire di 1,1 punti, attestandosi al 14 per cento. Continua la marcia trionfale in Norvegia - dove il re dei rossi troneggia, con una quota a valore del 21,4% (+1,5 punti rispetto al 2018) e in Svezia, dove l’azienda raggiunge un peso, sempre a valore, del 17,8% (+3).

Risultati che consolidano ulteriormente la leadership europea del brand italiano nel comparto delle conserve di pomodoro (10,6%, sempre a valore, durante lo scorso anno).

“Questi riscontri confermano la crescita costante che il nostro gruppo sta registrando in Italia e in Europa. Attestano soprattutto come la ricerca della qualità, l’impegno verso il territorio, non solo preservandolo, ma favorendolo attivamente in termini di innovazione, nonché la volontà di valorizzare sempre l’impegno degli agricoltori, possano portare a un pomodoro che sappia esprimere l’eccellenza dell’identità alimentare italiana e trasferire al consumatore precisi parametri di trasparenza e responsabilità di filiera”, commenta Francesco Mutti, amministratore delegato dell’azienda di famiglia e presidente di Centromarca.

L’ottimismo per il prosieguo dell’anno deriva anche dall’inizio della campagna di raccolta e trasformazione del pomodoro 2019, periodo decisivo per la società, che da 120 anni si dedica alla materia prima 100% italiana, proveniente da aree certificate.

Mutti è il primo e unico attore presente nel Sud Italia, tra i maggiori gruppi del settore, ad avere raggiunto, già dal 2018, la totale conversione alla raccolta meccanizzata su tutte le tipologie di pomodoro che trasforma, eliminando così alla radice il rischio di ricorrere a manodopera non in regola.

Non solo: a partire da questa campagna l’azienda ha raggiunto anche l’ambizioso obiettivo di collaborare, sempre nel Mezzogiorno, esclusivamente con conferitori certificati dal punto di vista etico. Inoltre, in linea con i valori che da sempre accompagnano l’azienda. e per rafforzare il proprio impegno nel contrastare l’insorgere di qualsiasi fenomeno di illegalità, o comportamento non etico, sempre a partire dal 2019. è stata attivata la “Linea d’ascolto Mutti”: un sistema proprietario di segnalazione aperto al pubblico e in tempo reale, che garantisce massima tempestività di reazione e la massima riservatezza per il segnalante.

Durante la scorsa campagna il gruppo ha trasformato 540.000 tonnellate di pomodoro fresco, di cui 285.000 nello stabilimento di Parma (che accoglie pomodoro coltivato prevalentemente in Emilia-Romagna e, con quote minori, in Lombardia, Veneto e Piemonte), 205.000 a Collecchio (Parma) e 50.000 a Oliveto Citra, dove viene conferita materia prima coltivata principalmente nella provincia di Foggia, in Puglia, e, in misura minore, in Basilicata e Campania.

Mutti collabora con quasi 700 aziende agricole, con cui mantiene rapporti di lungo periodo. Di queste, circa 440 conferiranno il pomodoro allo stabilimento di Montechiarugolo (PR) e più di 250 a Fiordagosto, il sito produttivo di Oliveto Citra in provincia di Salerno dedicato alle specialità tipiche del Sud, come i pelati e i pomodori ciliegini.

Anche quest’anno, infine, sono numerose le assunzioni di personale stagionale all’interno degli stabilimenti: oltre 1.100.