di Luca Salomone

Acquisizione nel mondo delle private label e, in dettaglio, nel promettente segmento dei cibi asiatici, dove DayDayCook (Ddc), azienda cinese quotata al New York Stock Exchange, ha firmato un accordo vincolante per l'acquisizione, per circa 9 milioni di euro, del 51% di GL industry (Gli), produttore italiano di piatti pronti orientali per la grande distribuzione e l’horeca. L’operazione sarà finanziata con una combinazione di contanti e di azioni Ddc.

Da Sushiko alla Gdo

Gli, con sede a Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, vende i suoi prodotti sia a terzi, sia con i propri marchi, Asiamama e Sushimama, in oltre 7 mila punti di vendita.

La società ha recentemente investito in macchinari all'avanguardia e attualmente gestisce, oltre all’impianto, di più 3 mila mq, ubicato presso il quartier generale, una seconda struttura di lavorazione, fatto che le consentirà di incrementare il proprio giro d’affari, oggi di 10 milioni di euro. Il closing avverrà nel primo trimestre del 2024.

L’azienda è stata fondata da Cristian Lin, pioniere della cucina asiatica in Italia e imprenditore seriale, nel 2014, come polo di produzione per la propria catena Sushiko, la maggiore esponente dei ristoranti giapponesi all-you-can-eat, operativa in Italia (circa 60 locali in 11 regioni) e in Spagna, dove conta 13 insediamenti: a Barcellona, Madrid, Saragozza… Opera, naturalmente, anche nei centri commerciali, come Maximo di Roma, La Corte lombarda di Bellinzago (Milano) e Belpò di San Rocco al porto (Lodi).

Gli può vantare una squadra composta da chef italiani e orientali, che lavora costantemente alla ricerca e alla creazione di nuove ricette, per reinventare i piatti migliori del continente asiatico e proporli al pubblico italiano, attraverso la ristorazione, il mass market e i locali Sushiko.

Cristian Lin conserverà la posizione di amministratore delegato.

Dcc finanzia le acquisizioni

DayDayCook è, anch’essa, specializzata nella cucina orientale. Fondata nel 2012 a Hong Kong da Norma Chu, è diretta da top manager asiatici e americani e opera soprattutto in Cina e Usa.

A novembre ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto delle proprie azioni per un valore di 33 milioni di dollari, proventi finalizzati a sostenere il circolante e a crescere per linee esterne.

Nel 2022, anno dello sbarco negli States, la compagnia presentava un fatturato di 205 milioni di yen (oltre 26 milioni di euro), in forte crescita rispetto ai 180 milioni del 2021. Sempre due anni fa il margine di profitto era del 24,5%, contro il 17,8% dell’anno precedente.