Dal 1980, l'azienda romagnola è specializzata nella produzione di pasta e piatti pronti surgelati che esporta in tutto il mondo tramite il canale horeca. L'ingresso ufficiale in grande distribuzione avverrà con il lancio della nuova linea di primi piatti surgelati "Piacere Mio!": una vera e propria sfida per il pastificio, che si prepara a conquistare un settore complicato, ancora sprovvisto di un player di riferimento.
Ne abbiamo parlato con Andrea Bino, Marketing Manager di Surgital.


Dottor Bino, chi è Surgital e di cosa si occupa?


Surgital è l'azienda produttrice di pasta fresca surgelata, nata nel 1980 a Lavezzola, in provincia di Ravenna, dove è situato l'impianto produttivo. La società dispone anche di due sedi commerciali all'estero, la Surgital France a Lione e la filiale newyorkese Surgital America, oltre a un'ampia struttura vendite italiana ed estera.
La nostra mission è sempre stata quella di portare la tradizione italiana nelle cucine di tutto il mondo e, per far questo, ci siamo concentrati inizialmente sul mondo della ristorazione e sul canale horeca.
Un paio di anni fa, l'azienda ha deciso di ampliare il proprio raggio d'azione e di focalizzarsi sulla grande distribuzione organizzata: Surgital, in realtà, è già attiva in questo settore, poiché produce prodotti a marchio per molte insegne nazionali ed internazionali, mentre, con il brand Fiordiprimi®, realizza piatti pronti microondabili da oltre 20 anni.
Nonostante oramai si sia diffusa anche nel nostro Paese l'usanza di consumare referenze ready to eat, larga parte dei consumatori è ancora diffidente nei confronti dei prodotti surgelati: il comparto, infatti, continua a rimanere piuttosto statico ed è caratterizzato da un'offerta scarna e di bassa qualità.
Dopo due anni di lavoro, quindi, abbiamo ideato il nuovo marchio "Piacere Mio!”, che comprende piatti monoporzione destinati ad un target di consumatori attenti ai nuovi trend legati all'alimentazione e ai concetti di italianità e clean label che stanno prendendo sempre più piede.

Quali e quante sono le referenze che fanno parte del nuovo brand?


In tutto sono sei le nuove referenze che riprendono le ricette classiche della tradizione, senza rinunciare all'innovazione e all'uso di nuovi ingredienti. Nel caso degli spaghetti di semola di grano duro alla carbonara con guanciale di Norcia, ad esempio, la novità sta nell'impiego di uova ricavate solo da galline allevate a terra.
I cappelletti al prosciutto crudo in crema di Parmigiano sono un'evoluzione dei tortellini panna e prosciutto, mentre i garganelli, con ragù di carne bovina e suina cotto lentamente e piselli finissimi, sono uno dei simboli della Romagna.
Le penne integrali con crema di Taleggio Dop e cavolo nero, i fusilli con pomodori datterini 100% italiani, olive leccino e capperi e i tortelloni dal cuore morbido di ricotta e spinaci con burro e salvia completano la linea Piacere Mio!.
Le monoporzioni sono disponibili in formato da 300 e da 280 grammi, il packaging è stato progettato in modo da evidenziare le caratteristiche principali dei singoli prodotti, a cominciare dalle informazioni relative alle materie prime; i piatti, infine, non contengono additivi, coloranti o aromi artificiali.

Quali sono le catene distributive che hanno mostrato maggiore interesse nei confronti delle nuove referenze?


Attualmente abbiamo accordi con due delle principali insegne presenti sull’intero territorio nazionale e con altre di carattere più circoscritto. In occasione di Tuttofood 2019, abbiamo presentato in anteprima il nuovo marchio e il nostro obiettivo è quello di essere presenti a scaffale entro la fine dell'anno: la linea Piacere Mio! è caratterizzata da prodotti premium, con prezzo pubblico consigliato che oscilla, a seconda delle referenze, da 2,99 euro a 3,49 euro.

Come sosterrete la diffusione e il lancio dei nuovi prodotti?


La diffusione avverrà tramite una comunicazione multichannel a largo spettro per andare a presentare in maniera forte il nuovo brand accompagnata da attività in store per far conoscere il prodotto al consumatore. Tutte attività previste nel corso del 2020.

Come mai avete scelto di avvicinarvi ad un segmento che ha subito un calo? Ritenete che ci siano margini di crescita solo per i primi piatti monoporzionati o intendete espandere la vostra offerta anche a secondi piatti o altri tipi di referenze?


Stando ai dati relativi al 2018, la categoria dei primi piatti pronti è in crescita del 14% rispetto all'anno precedente.
All'estero, la stessa categoria riscuote molto successo, anche per quanto riguarda i surgelati, mentre in Italia non c'è ancora un player di riferimento. Dobbiamo creare un nuovo mercato e, per farlo, abbiamo ideato un marchio diverso da quelli già esistenti. Le insegne hanno risposto in maniera positiva perché è un progetto innovativo e si aspettano la stessa qualità che abbiamo sempre garantito nel food service.
In seguito ad un investimento di circa 8 milioni e mezzo di euro, inoltre, nel 2018 abbiamo creato nuove linee industriali, ripianificato la logistica di entrata e uscita delle merci e abbiamo iniziato il nostro percorso di sviluppo in termini di tecnologie informatiche e abbiamo già ottenuto sulle nuove linee la certificazione azienda 4.0.
Anche dal punto di vista aziendale, abbiamo rinnovato l'organico introducendo nuove figure professionali.

A quanto ammonta il fatturato e quanto pesano il mercato italiano e quello estero?


Surgital ha chiuso il 2018 con un fatturato pari a 82 milioni di euro: il mercato italiano è quello principale e rappresenta circa il 60% del totale complessivo. L'estero, invece, il 40%.

Quanto incide la private label sul totale?


Circa l'87% del fatturato proviene dai numerosi brand aziendali dedicati al foodservice, il resto dalla private label, intesa non solo come grande distribuzione, ma anche servizi door-to-door, industria, catene di ristorazione.
Con il marchio Piacere Mio! ci aspettiamo grandi risultati: già a partire dal primo giorno di lancio, che avverrà a settembre, puntiamo ad essere inseriti nelle insegne target e a creare un nuovo mercato.