Michele Foglio, amministratore delegato di Acqua Maniva, ci racconta il nuovo posizionamento strategico del brand, che punta sulle caratteristiche di spiccata alcalinità dell’acqua minerale (ph8), con significativi benefici a livello salutistico e dietetico.

Come sta andando il 2015 per Maniva?

Direi che stiamo andando molto bene, stiamo crescendo rispetto al 2014 di una percentuale del 15%. Si tratta di un incremento dovuto sia alla stagione estiva particolarmente calda sia alla crescita fisiologica dei nostri marchi (in particolare Maniva) che sta usufruendo della campagna legata al pH alcalino su cui stiamo spingendo negli ultimi mesi.

E’ una crescita che state registrando in tutti i canali o vale solo per alcuni?

Stiamo crescendo in particolare nella grande distribuzione e nell’horeca mentre nel vending, nell’ingrosso e nel door-to-door registriamo un incremento più contenuto.

Veniamo al dunque: in cosa consiste questo valore aggiunto della maggiore alcalinità della vostra acqua e soprattutto che vantaggi apporta al consumatore che decide di consumarla?

Occorre fare una premessa: fino ad un anno fa noi rimarcavamo 4 fattori che caratterizzano l’acqua Maniva: il fatto di essere una fonte alpina, essere iposodica, essere leggera (in termini di residuo fisso) e avere la qualifica del Ministero della Salute dell’idoneità alla preparazione di alimenti per neonati.

Queste 4 caratteristiche hanno sempre contraddistinto Maniva ma diciamo che nel mare magnum delle acque minerali erano fattori sì importanti ma non sufficientemente differenzianti, se così si può dire.

Ad un certo punto (circa un anno fa) ci siamo resi conto della presenza di un’ulteriore caratteristica da noi scarsamente evidenziata, ovvero un ph particolarmente alcalino pari a 8.

Facendo delle ricerche ci siamo accorti che ad oggi sono poche le acque in Italia ad avere un pH cosi marcatamente alcalino per cui questo poteva finalmente essere il plus in grado di differenziare in maniera significativa il nostro prodotto, e soprattutto che poteva cavalcare quello che è diventato un trend salutistico crescente: quello, per l'appunto, della dieta alcalina.

Quali sono le linee guida che contraddistinguono questa dieta?

La dieta alcalina è nata negli Stati Uniti e si è diffusa oramai in tutto il mondo tant’è che oggi viene proposta sempre più spesso dai dietologi nutrizionisti, anche in Italia. Il principio della dieta alcalina parte dal presupposto che il nostro corpo ha un valore moderatamente alcalino, che è quello del nostro sangue, il cui valore oscilla tra un 7,35 a un 7,45. Se scendiamo al di sotto di questo valore andiamo in acetosi, se lo superiamo, invece, andiamo in alcalosi. In entrambi i casi quindi non stiamo bene, ed ecco che il nostro organismo lavora 24 h al giorno per mantenere il valore del ph corporeo entro il range del nostro sangue.

Il problema è che nel ventaglio dei cibi che noi assumiamo quotidianamente, la maggior parte presenta un pH acido, in particolare i vini, bevande, formaggi, pasta… tutti hanno un ph fra 3 e 4 (molto acidi). La dieta alcalina dunque ha il compito di compensare questa acidità introducendo anche alimenti alcalini, alias frutta e verdura.

Quindi se ho ben capito mangiando frutta e verdura e bevendo acqua Maniva il nostro organismo funziona meglio?

Noi diciamo “mangia frutta e verdura e bevi acqua Maniva che essendo un’acqua alcalina ti aiuta a mantenere il pH corporeo e ti depura l’organismo”. I risultati non sono di poco conto: seguendo questo regime ti affatichi meno, perché il metabolismo lavora meno a tamponare l’acidità che viene immessa nel corpo.

Questi benefici sono provati scientificamente?

Certo che sì, c’è una lunga serie di studi internazionali disponibili anche sul nostro sito. La collaborazione con il dottor Zanasi ci ha permesso di introdurre nei mesi scorsi all’interno dei fardelli di acqua una brochure cartacea (scaricabile anche dal sito) esplicativa dei benefici che porta questa dieta.

Gliene cito solo alcuni: rallentamento dell’avanzare dell’osteoporosi nelle donne, riduzione della formazione delle carie dentali, diminuzione dell’acidosi metabolica nei diabetici, contrasto delle infezioni urinarie, calo della formazione dell’acido lattico prodotto dallo sforzo fisico.

Visto che mi parla di tutti questi benefici, l’acqua Maniva di quanto si distingue rispetto alle altre o meglio che percentuale di alcalinità ha per essere così “efficace”?

Tra le acque minerali a distribuzione nazionale Maniva ha il pH più alto (pari a 8, tenendo conto che quello neutro è 7).

A livello di comunicazione come vi state muovendo per promuovere questa importante scoperta?

Al momento non abbiamo ancora risorse sufficienti per fare pubblicità massiva in televisione. Stiamo lavorando molto sul web, tant’è che nell’indicizzazione siamo al primo posto su tutto ciò che riguarda il mondo delle acque minerali, dieta alcalina, ph alcalino, mangiare alcalino… Stiamo lavorando molto con i blog, sui social (Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest…). Abbiamo una risorsa dedicata esclusivamente ai new media.

Lavoriamo sulle riviste di settore, sulle sponsorizzazioni (in serie A sponsorizziamo Verona, Sampdoria e Genoa) e a bordo campo nel led luminoso lanciamo il messaggio “Bevi Maniva pH 8”. Questo ci permette di avere visibilità in tv a livello nazionale.

Nel mondo sportivo lavoriamo molto anche con maratone, squadre di pallavolo, abbiamo 2 testimonials della nazionale di corsa in montagna (maschio e femmina) che hanno Maniva come sponsor sulla maglia. Il maschio ha vinto l’oro ai campionati mondiali, il che ci ha permesso di creare una campagna di micro marketing territoriale che serve per diffondere il messaggio.

Avete intenzione di spingere questa novità fuori dai confini nazionali o vi concentrerete solo sull’Italia?

Assolutamente sì. All’estero la dieta alcalina è più diffusa, siamo già partiti con tre progetti di vendite: uno riguarda la Germania, uno l’Inghilterra e il terzo la Cina. Siamo stati in fiera a Shangai col nostro prodotto.

Per quanto riguarda la sostenibilità avete novità in programma?

Nessuna in particolare al momento. La nostra attenzione verso l'ecosostenibilita' del prodotto è dimostrata dal fatto che siamo stati tra le 5 aziende fondatrici e ancora oggi sostenitrici del Consorzio Coripet che si sta prefiggendo di promuovere la raccolta degli imballaggi per liquidi in Pet, al fine del loro riutilizzo per la creazione di nuove bottiglie. Il cammino intrapreso è lungo e complesso, ma già stiamo vedendo i primi risultati positivi che confermano la bontà dell'iniziativa.


Stefania Lorusso