di Maria Teresa Giannini

Azienda internazionale da 15 anni ma con il cuore e le radici in Italia, precisamente a Manerbio (Bs), La Linea Verde è uno dei maggiori produttori nazionali di vegetali freschi e pronti al consumo: al suo interno si lavorano 250 tonnellate di materia prima al giorno e vengono prodotti 2milioni di pezzi. Nota soprattutto per insalate, bevande fresche e piatti pronti sotto il marchio DimmidiSì, l’azienda, che a metà settembre ha lanciato sugli scaffali il suo ultimo prodotto (il risotto al radicchio e noci), ha chiuso il 2022 con un fatturato di circa 340 milioni di euro e una rete di 70 partner distributori che hanno scelto i suoi prodotti. In Italia La Linea Verde gestisce più di 2mila ettari di coltivazioni, disciplinate sotto un unico sistema di filiera agricola controllata e certificata, ma dal 2008 ha un ruolo di primo piano anche nel resto Europa: vanta stabilimenti in tre nazioni e clienti in ben 25 Paesi, prevalentemente del centro e dell’est, a eccezione del Portogallo. Con il 2023 che giunge al suo undicesimo mese, il presidente dell’azienda Andrea Battagliola ha fatto una panoramica dell’azienda oggi e delle “dure prove”, dal punto di vista commerciale, che insalate e verdure fresche stanno superando.



Come sono andate le vendite nel 2022?
Lo scorso anno abbiamo registrato una crescita del 6%, ne siamo molto soddisfatti.



Come è stato invece il primo semestre 2023?
Tutti gli indicatori sono positivi, in crescita e in linea con il budget dell’anno, ma è stato necessario (e lo è tuttora) un grande sforzo per gestire sia gli eventi atmosferici di portata eccezionale che continuano ad imperversare su tutti i tipi di colture, sia l’impatto dell’inflazione sui consumi.



Avete ormai da tempo un profilo europeo: come vanno i vostri affari e il mercato della IV gamma all’estero?
Il programma di internazionalizzazione del Gruppo La Linea Verde è iniziato nel 2008 con la fondazione in Spagna della società Vegetales Línea Verde Navarra, che proprio quest’anno compie 15 anni. Oggi il Gruppo è cresciuto e ai siti produttivi tutti in Italia se ne sono aggiunti altri cinque, tutti nei pressi delle aree coltivate, in Spagna, Francia e Serbia, raggiungendo un’elevata capillarità che gli consente di distribuire i prodotti a tutti i mercati europei. Anche i mercati esteri hanno registrato delle flessioni in categorie spesso differenti tra loro, ma la visione globale ci permette di cogliere immediatamente i segnali, consentendoci di essere flessibili nel momento e nel mercato che maggiormente lo richiedono. Fuori dall’Italia scorgiamo opportunità interessanti soprattutto dove clienti strategici vogliono lavorare in partnership con un fornitore solido che esplori trend sempre nuovi e che garantisca l’eccellenza nel servizio e nei prodotti.



In Italia l’inflazione, per restare in tema, sta mordendo tutti, soprattutto le famiglie del ceto medio che sono quelle più propense a inserire la verdura nella loro lista della spesa abituale: ne avete risentito anche voi?
Sicuramente l’erosione del potere d’acquisto sta influenzando i consumi della maggior parte delle famiglie italiane. Dall’ultimo trimestre del 2022 i volumi di tutto il comparto ortofrutta, in tutti i canali di vendita, hanno subito una flessione importante. Anche la IV gamma ha assistito a questo rallentamento, che ha avuto un impatto su tutti i player. Inoltre, non è da escludere che il ritorno ai consumi fuori casa, in questa fase di post-Covid, abbia modificato l’equilibrio dei consumi tra il canale grocery e Ho.re.ca.



Nella vostra comunicazione online vi definite “co-packer” da sempre….
Siamo anche co-packer, tanto in Italia quanto a livello internazionale, ma manteniamo sempre un equilibrio con il brand DimmidiSì, che è uno degli asset strategici dell’azienda.



Nell’ultimo anno, hanno performato meglio i prodotti “Dimmidisì” o quelli private label?
Complessivamente l’innovazione lanciata sotto il marchio DimmidiSi ha avuto un ottimo riscontro sia dai nostri clienti sia dal consumatore finale.



Dalla vostra prospettiva, quanto è cambiata la proporzione fra vendite dal supermercato e vendite da discount?
Il posizionamento dei discount, oggi, è notevolmente diverso da quello di qualche anno fa. La sua offerta è sempre più moderna ed è rivolta a un pubblico molto eterogeneo. In questo quadro, la quota nel mondo delle insalate è in crescita, sottraendone in parte agli altri canali.



Secondo rilevazioni Istat, nel paniere dei prezzi al consumo l’insalata è al primo posto fra i nuovi entrati della categoria “vegetali freschi” e questo è un indice di quanto frequente sia la sua presenza nel carrello della spesa. Questo vale anche per il paniere della clientela discount oppure la sua è soltanto una “incursione” occasionale?
L’insalata ha un ruolo sempre più rilevante nelle scelte di assortimento compiute dagli attori di questo canale. Tuttavia dopo anni di costante crescita, sia a rete costante che a rete corrente, nel 2023 si registra un momento di stallo: vedremo se l’anno si chiuderà in questo modo o se negli ultimi due mesi ci sarà un colpo di cosa. Quello che però è ormai chiaro è il fatto che l’insalata sia definitivamente e stabilmente entrata nel paniere della clientela del discount.