“Essere diventati una struttura agronoma dedita alla ricerca minuziosa dei migliori cultivar – spiega Oswald Zuegg, presidente a amministratore delegato dell’azienda – è per noi motivo di orgoglio. Un risultato importante è stato raggiunto grazie alla fattiva collaborazione con molte realtà agricole attente alla qualità, 30 delle quali si trovano proprio qui in Irpinia, nelle vicinanze del nostro impianto, in cui avvengono le prime fasi di lavorazione e trasformazione della frutta fresca”.
Ci spieghi il senso del vostro impegno in agricoltura.
“Noi siamo qui nella provincia di Avellino, polo di eccellenza per la frutta mediterranea. In passato ci siamo semplicemente riforniti, ma negli ultimi 10 anni abbiamo capito che avevamo bisogno di gestire la produzione, visto che ci serve una materia prima buona e sana. Avevamo bisogno di monitorare tutto il processo, partendo dalle prime fasi del frutto fino alla completa maturazione. Questo è il motivo per cui stiamo progettando quella che potremmo definire una integrazione a monte della filiera”.
Cosa rappresenta il progetto dal punto di vista degli investimenti?
“In termini di investimenti si tratta più che altro di un impegno sulle risorse umane e sulla qualità del lavoro. E’ vero che l’agricoltore deve assumersi le proprie responsabilità, ma noi, seguendolo come esperti, dalla messa a dimora della pianta fino al raccolto, possiamo dire la nostra e avere voce in capitolo”.
Può affermare che ci sono risvolti notevoli anche sul piano della sostenibilità?
“A questo livello in nostro modo di agire è l’ideale e lo vediamo dai prodotti, che non presentano residui. Lo constatiamo anche dagli elevati standard qualitativi della nostra offerta. Frutta sana per noi vuole dire, appunto, anche frutta senza ospiti indesiderati”.
Qualche parola sul vostro impegno in Russia.
“Abbiamo compiuto il primo anno di investimento in questa nazione, dove ci siamo impegnati con 35 milioni di spese tecniche: sono soddisfatto in quanto ritengo che la Russia diventerà davvero un leader sulla scena europea”.
I dati finanziari confermano la bontà della vostra strategia?
“Devo proprio dire di sì. Nel 2011 chiuderemo con un 15% in più di fatturato, grazie anche ai mercati esteri dove ci siamo impegnati a fondo in opere di carattere tecnico e strutturale”