La birra per l’Italia si conferma una grande ricchezza: è un importante fonte di occupazione ed è all’avanguardia per innovazione, qualità di prodotto e per sostenibilità ambientale. Durante tutti i mesi del 2017 i tassi di crescita sono stati eccezionali, con un picco registrato nella stagione estiva. Il risultato di crescita (+10,6%) è, infatti, ancora una volta, il migliore del comparto. I volumi di vendita hanno raggiunto 6,9 milioni di ettolitri mentre a valore le vendite sono cresciute del 9,6% portandosi a 1,3 miliardi di euro (Dati Iri – at dicembre 2017, Iper+super+lsp).

Le “speciali” sono le più amate
Tra le diverse categorie di cui è composto il comparto, sono le birre speciali a raggiungere i risultati migliori, confermando la propensione dei consumatori italiani a voler scoprire e sperimentare prodotti nuovi e innovativi, come ci conferma Davide Daturi, amministratore delegato Dibevit Import. «Crescono sia le borre standard (+11,6%) che le birre premium (+11,4&) ma sono le birre speciali, in particolare, a destare sempre più interesse tra i consumatori con un trend del +19,8%». Calano, invece, le birre economy (-3,5% a valore, -3,3& a volume) e le aromatizzate (-5,1&, -2,3%). « Il 2017 è stato contrassegnato dal crollo della birre aromatizzate tipo ‘Radler’, - conferma Carlo Alberto Alinovi, direttore canale moderno Radeberger Gruppe Italia - mentre continua la crescita degli stili delle speciali che esprimono meglio cultura e tradizione».

Bene i super
Per quanto riguarda l’andamento delle vendite all’interno della distribuzione moderna «Il canale che sta performando meglio – racconta Luca De Zen, ad Bavaria Italia – è il Super che pesa il 55% e cresce del 12,4% a volume, seguito dalle Superettes che pesano il 10% e aumentano dell’11%. Gli Iper pesano il 13% e crescono ad un tasso del 5,3% mentre i Discount arrivano a pesare il 19% con un incremento però modesto».

L’offerta si arricchisce
I player del settore, negli ultimi dodici mesi, hanno ampliato i propri assortimenti con nuovi tipi e formati di birra, puntando soprattutto su innovazione e qualità. È il caso di Carlsberg Italia come racconta Andrea Negro, direttore commerciale: «in primavera abbiamo lanciato le nuove 8 luppoli Armonie di Gusto, create dai Mastri Birrai del Birrificio con il supporto dello chef Davide Oldani che ha individuato due aree di gusto in gradi di facilitare il consumatore negli accostamenti cibo-birra».
Anche per Birra Peroni lo scorso anno è stato produttivo dal punto di vista della qualità e dei nuovi lanci, come spiega il sales director Davide Gibertini «Abbiamo presentato Peroni cruda e Peroni 3.5: la prima è una birra non pastorizzata che, grazie al suo processo di microfiltrazione a basse temperature, preserva il gusto della birra appena fatta; la seconda invece riesce a unire il suo grado alcolico inferiore con il gusto della Peroni di sempre». Radeberger ha lanciato due novità: la birra doppio malto Dab Maibock e la birra Berliner Pilsner.

Novità a misura di cliente
Per Birra Morena il 2017 è stato un anno ricco di novità e di riconoscimenti ottenuti a livello mondiale che hanno dato prestigio alle birre made in Italy. La politica di riposizionamento del brand, la creazione delle craft beer e di prodotti innovativi in breve tempo hanno portato l’azienda nel segmento di mercato “alto” ma la priorità rimane quella di accrescere sempre più la qualità e di soddisfare le esigenze del cliente. «Da pochi giorni – dichiara l'amministratore delegato Antonio Altomonte – è stata certificata veganOK la nostra Birra Morena Lucana Bio e verrà presentata al mercato con la nuova veste grafica e con qualche modifica in ricetta nel mese di marzo».

Una comunicazione “a tutta birra”
Attività sul web, sponsorizzazioni a eventi e manifestazioni, iniziative instore, campagne tradizionali su stampa e televisione: sono tante le strategie di marketing adottate dalle aziende del comparto per comunicare con i consumatori e garantire visibilità ai propri prodotti. «A livello di comunicazione – racconta Negri di Carlsberg – abbiamo sviluppato una strategia diversa a supporto dei nostri marchi, ognuno dei quali racconta la propria storia e il proprio posizionamento sui canali e sulle modalità più coerenti con il brand». «Da sempre – conferma Daturi di Dibevit – diamo grande importanza alla comunicazione, per questo, abbiamo da poco rinnovato i nostri due siti web puntando all’intuitività e all’immediatezza, con una grafica totalmente rinnovata, un linguaggio chiaro e accattivante, una navigazione più veloce ed efficace».


L'importanza della sostenibilità
Produrre nel pieno rispetto dell’ambiente, realizzando prodotti minimamente impattanti sull’ecosistema e sicuri per la salute dei consumatori è un principio fondamentale per i player del settore.
 Heineken è da sempre fortemente sensibile al tema della sostenibilità tanto da farne uno dei pilastri della propria attività. In quanto priorità per l’azienda, la sostenibilità si è tradotta in un piano integrato, Brewing a Better World, lanciato nel 2010 a livello globale con il coinvolgimento di tutte le funzioni d’azienda: dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione, dalla distribuzione alle comunità locali.
 «Per Heineken - ci raccontano dall’azienda - “essere sostenibili” significa di certo rispettare l’ambiente e le persone, ma anche l’opportunità di poter determinare cambiamenti positivi nella società promuovendo il consumo responsabile».

Stefania Lorusso