Tradizionalmente il cioccolato è sempre stato considerato un bene anticiclico, poco soggetto alle fluttuazioni legate all’andamento generale dei consumi. Eppure, il perdurare di uno stato di recessione economica ha cominciato a intaccare alcuni segmenti di questo mercato. Secondo i dati Iri, infatti nell’anno terminante a maggio 2015 le Praline hanno perso ben 7 punti percentuali a volume e 4.6 a valore. Positivo, invece, l’andamento delle tavolette che segnano +0,3% a volume e +3,5% a valore dato che, come ci spiega Francesca De Marco, Direttore Marketing di Lindt Italia: «Negli ultimi anni gli italiani hanno continuato ad acquistare il cioccolato ma spostando i loro consumi verso il segmento delle tavolette, caratterizzato da un alto tasso di innovazione e da una maggiore accessibilità economica».

«L’italia – aggiunge Marco Generoso, senior brand manager di Vanini Icam – sta lentamente aumentando quello che è il consumo medio pro-capite di cioccolato, ma resta tutt’oggi piuttosto distante da paesi del centro nord Europa che mostrano invece consumi decisamente superiori. I prodotti che risultano più trainanti per il mercato sono sempre le tavolette, sia per la facilità di accesso a questa categoria in virtù degli €/kg pittosto basso, sia perché consentono un consumo prolungato all’interno della propria abitazione».

AUMENTA IL CONSUMO DI FONDENTE E BIO

Un altro trend importante riguarda l’incremento del consumo di cioccolato fondente che sta caratterizzando tutti i segmenti grazie sia all’evoluzione del gusto degli italiani sia ad una maggiore attenzione verso gli aspetti nutrizionali e salutari dei prodotti. «Il cioccolato – sottolinea De Marco di Lindt – di fatto fa sempre più parte della nostra quotidianità, in quanto vero e proprio alimento e di conseguenza c’è una richiesta crescente dei prodotti di alta qualità per i quali i consumatori sono anche disposti a pagare un premium price». In questa ottica si inserisce anche il crescente consumo di cioccolato biologico e gluten free, una chiara espressione di quella che è diventata una vera e propria necessità per gli italiani: mangiare cibi più salubri salutari e funzionali. «In tale ottica - evidenzia Renato de Goyzueta Marketing & Commercial Manager di Besana – si inserisce un’altra tendenza, quella dell’innovazione, che è fondamentale anche nel settore del cioccolato. Se a questo aggiungiamo il fatto che si tratta di prodotti che strizzano l’occhio ai concetti di etica e sostenibilità direi che il cerchio si chiude».

MAGGIORE ATTENZIONE ALLA QUALITÀ IN QUASI TUTTI I SEGMENTI

Il consumatore moderno è diventato più attento all’offerta, agli ingredienti e alle promesse dei vari prodotti per cui quando entra in un punto vendita sa esattamente quello che vuole. In quest’ottica si inserisce, per esempio, il rinnovamento del comparto degli snack a base cioccolato che, come ci racconta Roberto De Lucca Brand Manager Loacker Italia ha sviluppato formati più piccoli, mini snack, con buoni riscontri da parte dei consumatori: un segnale che indica la volontà di non privarsi di una piccola pausa golosa riducendo però l’apporto calorico per consumazione. Un segmento che invece sta registrando negli ultimi anni un deciso decremento della qualità del prodotto è quello delle confezioni regalo natalizie: «Negli ultimi anni – evidenzia Alfredo Cavazzoni Responsabile Divisione Dolciaria Eurofood - a mio avviso c’è stata una decremento della qualità del prodotto sul mercato nazionale. Mentre una volta si cercava di mettere in vendita prodotti di qualità, oggi la tendenza è di offrire referenze di basso livello. Questo fenomeno probabilmente dipende sia dal perdurare della crisi economica che dalla minor possibilità di spesa da parte del consumatore. Il risultato è che i grossi player propongono prezzi al consumo molto più bassi rispetto ad una volta; anni fa le scatole venivano vendute a 6,7, 8 euro mentre oggi il prezzo oscilla dai 2.90 euro ai 3.90-4. Aziende come la nostra, che continuano a puntare sulla qualità, in questi momenti non registrano crescite significative ma riescono comunque a mantenere stabili i risultati del comparto>>.

LA PAROLA D’ORDINE È INNOVARE

L’innovazione rimane un diver fondametale nel settore del cioccolato tant’è che tutti i principali player si preparano ad un autunno ricco di novità. Il gruppo Besana, azienda che storicamente è legata alla frutta secca e alla lavorazione di essa, da qualche anno possiede una fabbrica dedicata esclusivamente alla trasformazione del cioccolato. «Le nostre produzioni – precisa Renato De Goyzueta - sono nella maggior parte dei casi referenze che uniscono la frutta secca al cioccolato. Il nostro obiettivo è portare anche nel 2016 nelle case degli italiani nuovi sapori derivanti dal matrimonio tra questi due elementi». Lindt, che nel 2015 ha lanciato diversi prodotti a base fondente: Lindor Fondente alla Gianduja, Excellence arabica intense e la nuova tavoletta fondente con croccanti mandorle della California. Icam invece sta iniziando in questa settimane a consegnare le nuove tavolette Vanini che vanno ad ampliare la gamma realizzata lo scorso anno con il cacao peruviano della regione Bagua. «Nello specifico – puntualizza Generoso – veicoleremo sia un fondente 62% con limone e pepe rosa, sia un fondente 62% con pera e cannella».

COMUNICARE LA BONTÀ

Per un prodotto così “familiare” la comunicazione più efficace è senza dubbio quella classica, principalmente veicolata tramite tv che consente di far vivere appieno l’esperienza e l’emozionalità del cioccolato. «Per quanto riguarda gli snack al cioccolato abbiamo investito molto in comunicazione – racconta De Lucca di Loacker - ma soprattutto nel punto vendita dal momento che pensiamo che il modo migliore di far conoscere la bontà dei nostri prodotti sia di farla provare direttamente al consumatore. Il nostro stile di comunicazione si basa sull’evidenziazione delle caratteristiche degli ingredienti utilizzati e sul richiamo di elementi di brand consolidati quali i nanetti che sono ambasciatori e garanti della qualità Loacker. Un altro mezzo importante per i player del settore è quello dei canali social che permette di costruire un media mix completo e soprattutto di andare ad intercettare tutti i tipi di target.


Stefania Lorusso