Il mutare degli stili di vita dei consumatori, l’elevato contenuto di servizio, il costante miglioramento del livello qualitativo e l’incremento assortimentale da parte dell’industria rappresentano i fattori principali della crescita del mercato dei sostitutivi del pane. Secondo i dati forniti da Gfk-Iha Italia e aggiornati a luglio 2006, nel corso degli ultimi dodici mesi il comparto ha registrato un aumento delle vendite dell’1,2% a valore e del 7,8% a volume. Le 153mila tonnellate di prodotto mosse hanno generato un fatturato di circa 462 milioni di euro. Nel nostro Paese, dove attualmente si contano più di 150 impianti industriali per la produzione dei sostitutivi del pane, l’indice di penetrazione nell’ultimo anno ha quasi raggiunto il 97%. Sfida aperta al pane artigianale Con una quota a volume del 38%, i cracker mantengono la leadership del mercato e registrano un aumento del 7,5% delle quantità di prodotto vendute, che si attestano intorno alle 58.600 tonnellate. Buoni risultati anche per il giro d’affari, di poco superiore ai 167 milioni di euro, che cresce del 7%. Nel 2006 trend positivo anche per il pancarré, che è arrivato a commercializzare circa 49.200 tonnellate di prodotto (+16,4%) e ha registrato vendite a valore pari a 107,5 milioni di euro (+1,3%). Una ripresa, quella del pancarré, legata soprattutto alla forte spinta promozionale, che ha visto coinvolti tutti i protagonisti del segmento e anche le private label. Sempre più spesso, inoltre, i consumatori trascorrono parte della loro giornata fuori casa e hanno poco tempo per approvvigionarsi di pane fresco. Il pancarré, quindi, sfida apertamente il pane artigianale sul terreno dei consumi quotidiani, puntando principalmente sull’alto contenuto di servizio e su una shelf life prolungata. Luci e ombre tra i sostitutivi del pane Annata positiva per i taralli che, nei primi sette mesi del 2006, hanno fatto registrare un aumento del 3,6% delle vendite a valore, superando i 10,2 milioni di euro, e del 6,9% delle quantità vendute, arrivando a 2.900 tonnellate commercializzate. Andamento differente per i panetti che, a fronte di un leggero aumento delle vendite a volume, registrano una diminuzione del 4,5% a valore. Ultimo anno in ombra per le schiacciatine che hanno registrato un trend negativo sia nelle vendite a volume (-3,7%) sia in quelle a valore (-6,2%). Battuta d’arresto anche per i grissini: in calo del 3,8% le quantità vendute e di circa il 6% il giro d’affari. Buone le vendite al Nord e nei supermercati La suddivisione delle vendite a volume per aree geografiche mostra che il Nord ovest d’Italia, con il 33,2%, continua a mantenere la quota più rilevante e registra un leggero aumento rispetto allo scorso anno. La seconda area maggiormente interessata all’acquisto dei sostitutivi del pane è il Sud che conferma la quota del 26,6% del 2005. Segue il Nord est con il 25,9% e chiude il Centro con il 14,3%. Per acquistare i sostitutivi del pane i consumatori preferiscono i supermercati. La loro quota infatti è pari al 53,3% delle vendite a volume. Seguono gli ipermercati, con il 17,6% e i discount che, con il 15,8%, registrano un aumento dello 0,7% rispetto al 2005. La ricerca di innovazione e salutismo I protagonisti del mercato nell’ultimo anno hanno posto particolare attenzione all’innovazione del prodotto, per spingere il consumatore a diversificare i momenti di consumo. Barilla, nel segmento dei pani morbidi, ha introdotto i Filoni, la novità con cui conta di bissare il successo ottenuto ai tempi del lancio del pane in cassetta. La linea è stata immessa nel mercato in tre declinazioni di gusto: Grano tenero, Integrale e Rustico. Nel segmento è presente anche Morato Pane, l’azienda vicentina nota per prodotti come l’American Sandwich e il più recente Bocconcino in Tavola. Altro protagonista del mercato è Unichips che, con i brand San Carlo e Autentica Trattoria, ha avuto ottimi riscontri sia nel segmento dei pancarré - con Pan Bianco, Pan di Grano duro e Pan Integrale – che in quello dei panetti, con Bruschetta alle Olive Nere, al Pomodoro e basilico e al Peperoncino e aglio. Da evidenziare inoltre i buoni risultati ottenuti da Amica Chips, con Frumì e Grillet, e da Buitoni, brand di Nestlè Italiana, con il Crostino Integrale e il Crostino Dorato. Novità da Vitavigor, che oltre ai minigrissini Pit Stop, quasi dei rompidigiuno ai gusti sesamo e formaggio, ha lanciato le piattelle spalmabili Panfibre, Pandoliva e Sesamini. Nell’ultimo anno si registra inoltre il successo dei prodotti funzionali, arricchiti di fibre o altri elementi nutritivi. Colussi, si propone nell’area benessere con il marchio Misura e Pancolussi mentre Eurofood, con i prodotti Nattùra, ha lanciato i Cracker di pane azzimo, privi di sale, zucchero, lievito e grassi, apprezzati prevalentemente dagli sportivi e dalle persone attente alla linea. La piadina: non più solo in Romagna Andamento positivo e vivace negli ultimi dodici mesi anche per gli altri sostitutivi del pane, che hanno registrato un aumento del 42% delle vendite a volume e di quasi il 52% di quelle a valore. Nel segmento un posto di tutto rispetto deve essere riservato alla piadina, la specialità dell’Emilia Romagna. Nel corso dell’ultimo anno i big player hanno subito l’aggressività di una miriade di piccoli produttori, ben consapevoli delle possibilità di diffusione della piadina su scala nazionale. Da prodotto tipico romagnolo, infatti, la piadina si sta sempre più diffondendo in tutta Italia, anche se al di fuori della regione d’origine, dove viene consumata quotidianamente, è spesso vissuta ancora come una specialità. Tra i protagonisti del segmento troviamo Deco Industrie, con il marchio Loriana, e Crm, azienda modenese attiva nella gdo e nella ristorazione collettiva. Da registrare l’inserimento di Interpan, che propone un piadina caratterizzata da una lavorazione artigianale e pronta in pochissimi minuti, e di Mulino Bianco, che ha recentemente lanciato le Piadelle, preparate secondo una ricetta semplice che riprende l’antica tradizione emiliano-romagnola.