numeri della filiera ortofrutticola italiana, settore che coinvolge il 5,1% delle aziende nazionali, la stragrande maggioranza delle quali operanti nell’area agricola.

Con un giro di affari di 3,6 miliardi di euro e 7,2 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, il comparto della frutta rappresenta una fetta importante di questo mercato. L’Italia è il settimo esportatore mondiale di frutta fresca, al terzo posto in Europa, ma a lunga distanza da Paesi Bassi e Spagna. Le esperienze di aggregazione produttiva, gli investimenti in qualità e sostenibilità, un maggiore sforzo di pianificazione anche in concerto con la Gdo possono però divenire la chiave del rilancio per l’intero settore.

Di questo si parlerà oggi nella tavola rotonda Dialogo con le meraviglie del Paese, organizzata da Conad nell’ambito dell’edizione 2019 del Grande Viaggio Insieme, che affronta quest’anno il tema delle filiere agroalimentari e fa tappa a Forlì il 14 e 15 giugno. La scelta della città romagnola non è casuale: con una quota del 16% sulla superficie totale, l’Emilia-Romagna è la prima regione per aree dedicate alla coltivazione di frutta, le sue aziende vantano una superficie media di 3,7 ettari, più che doppia rispetto alla media nazionale (ferma a 1,8), e vicinissima a quella della Spagna (3,9).

In occasione della due giorni romagnola l’insegna ha affidato all’istituto di ricerca Aaster il compito di realizzare uno studio socio-economico sul comparto dell’ortofrutta e sulle dinamiche che ne regolano il funzionamento, individuandone criticità e potenzialità.