di Luca Salomone

Alì Supermercati, socio Selex operativo in Veneto e in Emilia-Romagna con 117 punti vendita fra l’insegna omonima e il marchio Alìper e un fatturato di 1,4 miliardi di euro, ha presentato pubblicamente, tramite una pagina web dedicata, il progetto di ampliamento del magazzino logistico di Padova, Via Svezia.

Il piano aspetta ora l’approvazione del Comune. Nei giorni scorsi il sindaco di Padova, Sergio Giordani, non certo ha bocciato l’opera, ma ha affermato, in sintesi, che di fronte a un intervento di simile portata è corretto che le istituzioni locali si prendano i giusti tempi per i propri studi e per una valutazione approfondita.

Alì, dal canto suo, ha fatto notare che “la mancata espansione della più grande azienda della città, con conseguente spostamento della stessa, produrrebbe un segnale negativo per l'evoluzione e la crescita di Padova che apparirà meno attrattiva per le attività economiche. Oltre a questo, ci sarebbero – continua Alì - inevitabili ripercussioni da un punto di vista socio-economico, dovute al necessario spostamento della sede direttiva, della logistica e quindi di centinaia di collaboratori. La città rinuncerebbe, inoltre, a uno dei più importanti progetti di sviluppo verde che riguardano la zona industriale, oltre ad un indotto stimato di circa 100 milioni di euro”.

Il complesso di Via Svezia è parte di un progetto di 154.580 mq: un terzo di fabbricati, un terzo di strade, marciapiedi e parcheggi drenanti, e un terzo di aree verdi.

In particolare, la nuova piattaforma dedicata allo stoccaggio e movimentazione merci porterà all'assunzione di circa 250 tra collaboratori e collaboratrici (alcuni già sotto contratto).

“Metteremo a disposizione del Comune – si legge sul sito - risorse per 4 milioni di euro, in modo tale che siano i rappresentanti della comunità locale a scegliere priorità e tipologia delle misure compensative migliori, e il Comune stesso avrà a disposizione un ulteriore milione di euro derivante dagli oneri”

Dal punto di vista strettamente ambientale il gruppo sottolinea che, abitualmente, per progetti simili, l’area riservata al verde è mediamente del 10%, mentre in questo caso sarà del 33 per cento.

Attualmente il lotto è caratterizzato dalla presenza di 140 piante, alle quali ne verranno aggiunte altre 2.444, per un totale di 2.584 che, secondo uno studio dell’Università di Firenze, assorbiranno oltre 2 milioni e 300 mila kg di CO2 in trent'anni.

Sul tetto dell’hub logistico ci saranno pannelli fotovoltaici, l'illuminazione sarà full led, e un’ampia porzione delle pareti esterne del magazzino sarà ricoperta da ceramica fotoattiva HT, che migliora la qualità dell’aria nei pressi dell'edificio.

In sostanza non ci sarà – precisa l’azienda - alcun tipo di consumo di suolo e il progetto è stato pensato per evitare le continue “navette” di camion tra il magazzino oggetto di rifacimento, quello di via Olanda, anch’esso a Padova, e quello di Noventana (PD), che peraltro sarà eliminato. Il taglio di tutti questi passaggi ridurrà significativamente l'inquinamento ed eviterà così l'emissione di 35 mila kg di CO2 all'anno.

Sempre consultando il sito si apprende che, sotto il profilo regolamentare e burocratico, è stato utilizzato lo strumento del Suap (Sportello unico per le attività produttive), il quale permette alle imprese di avanzare richieste di ampliamento di attività già esistenti.

Il Suap ha dato via libera nel 2021, mentre, nel 2022, il piano urbanistico ha ottenuto tutti i pareri positivi, con l’approvazione da parte della competente Conferenza dei servizi.