Francia e centri commerciali: dove eravamo rimasti? Alla decisione del Consiglio Costituzionale del 5 agosto, che avrebbe dovuto dirimere il conflitto di competenze fra il Consiglio di Stato, contrario al green pass obbligatorio per le strutture sopra i 20.000 mq, e il legislatore, favorevole.

I nove saggi della Corte hanno dato ragione all’Assemblea nazionale, ma anche al presidente Emmanuel Macron e all’Esecutivo e la misura è puntualmente tornata in vigore da lunedì 9 agosto fino al 15 novembre.

Il nodo principale non sarà però quello dei grandi shopping center, ma del lavoro in generale: chi ha un posto è tenuto a essere in possesso del ‘passaporto verde’, anche se chi non lo ha non può essere licenziato. Il datore di lavoro, tuttavia, può sospendere il rapporto per due mesi, senza stipendio, oppure spostare le persone non vaccinate su mansioni che non comportino contatti sociali.

Tornando ai centri commerciali, quelli tenuti al green pass sono 143, tutti di grandi o grandissime dimensioni – sopra 20.000 mq appunto – su un totale nazionale di 838. Si aggiungono alcune grandi o grandissime superfici come 12 punti di vendita Ikea.

A vigilare sul rispetto delle norme e sulle sanzioni sono le Prefetture. Chi non rispetta gli obblighi rischia la chiusura amministrativa per un anno, più una multa a partire da 9.000 euro.

Dal 30 agosto l’obbligo del certificato vaccinale sarà esteso a tutti i lavoratori degli shopping center, compresi i gestori dei negozi ubicati nelle gallerie commerciali.

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