Arriva l’attesa sentenza della Corte di Giustizia Ue sul formaggio Dop Queso Manchego. Ieri, 2 maggio, Lussemburgo ha stabilito che l'uso di segni figurativi che evocano l'area geografica alla quale è legata una denominazione di origine protetta può costituire evocazione illecita di tale denominazione.

In particolare l’azienda Quesera Cuquerella Industriale commercializza 3 dei suoi formaggi usando etichette che includono il disegno di un gentiluomo che assomiglia alle abituali rappresentazioni di Don Chisciotte della Mancia, con un cavallo affamato e paesaggi con mulini a vento e pecore, così come i termini “Quesos Rocinante”.

Queste immagini e il termine "Rocinante" si riferiscono, senza ombra di dubbio, al romanzo di Miguel de Cervantes e dunque alla Mancia, visto che "Rocinante" è il nome del cavallo del protagonista.

I formaggi in questione però non sono coperti dalla Dop “Queso Manchego", che accompagna i generi caseari nella Mancia ottenuti con latte di pecora e secondo i requisiti stabiliti nelle specifiche della Dop già esistente, protetta dal relativo Consorzio di Tutela.

La Corte di giustizia, pertanto, sottolinea che la protezione degli alimenti a denominazione si estende a qualsiasi evocazione sia di tipo verbale, che figurativo, specie se l'elemento menzionato può portare direttamente alla mente del consumatore, come immagine di riferimento, un alimento protetto.

Commenta Coldiretti: “La protezione contro qualsiasi evocazione deve interessare l’intero territorio dell’Unione europea e deve pertanto essere rivolta non solo al consumatore dello Stato dove il prodotto è più diffuso, ma a tutti i consumatori europei. Si tratta di una sentenza che può essere di particolare interesse per l’Italia. Molti prodotti realizzati fuori dai confini nazionali riportano simboli, a partire al tricolore o da alcuni paesaggi che evocano il Bel Paese e che ingannano il consumatore. Vietare dunque l’uso di tali simboli potrebbe rappresentare un importante contributo al contrasto all’italian sounding, che vale oltre 100 miliardi di euro”.

Il 17 marzo, in un’intervista a Distribuzione Moderna, Stefano Berni, Direttore generale del Consorzio di Tutela del Grana Padano Dop, aveva anticipato, parlando del braccio di ferro con i cosiddetti “similari”, la rilevanza del provvedimento: “Stiamo guardando con attenzione alle conclusioni a cui porterà la causa intentata, presso la Corte di Giustizia dell’Ue, dal Consiglio Regolatore della denominazione spagnola Queso Manchego contro un simulatore. Una vittoria potrebbe creare un precedente storico”.