In attesa del seminario ‘Autenticità e frodi’ che organizzerà giovedì 24 ottobre a Bologna, con l’obiettivo di confrontarsi sul tema dei fake con le imprese agroalimentari e i professionisti del settore, Csqa anticipa i dati di questo grave problema.

Secondo le statistiche Euipo, crescono i numeri dei fake in commercio, con una presenza che, a livello mondiale, raggiunge 338 miliardi di euro, sommando numerose categorie merceologiche: agroalimentare, medicinali, cosmetici, tessile, elettronica ecc.

“E’ un reato, quello della frode, che favorisce i soggetti che agiscono contro la comunità, danneggiando i consumatori, e che viene aggravato da quelle tipologie di illecito con ricadute sulla salute e la sicurezza dei cittadini – spiega l’ente di certificazione -. Un esempio su tutti è il caso delle Indicazioni geografiche europee, un’eccellenza comunitaria, dove le frodi toccano un valore di 4,3 miliardi di euro, rappresentando quasi il 10% della produzione legale”.

Si stima che i danni al consumatore si posizionino, nel mondo, su una cifra di 2,5 miliardi di euro, mentre i posti di lavoro persi a causa dei falsi raggiungano il dato record di 435.000.

“Tra i settori più sensibili al fenomeno – osserva Csqa - c’è proprio l’agroalimentare, non solo per le ripercussioni sul consumatore, ma anche per le conseguenze giudiziarie che potrebbero investire le aziende, cui viene imputata una condotta fraudolenta, legata a reati previsti dal D.lgs 231/01, il quale disciplina la responsabilità amministrativa”.