Dalle pesantissime critiche dei giorni scorsi da parte del mondo agricolo e dell’ex ministro Gian Carlo Centinaio (Lega) contro la nuova campagna Coop, “Una buona spesa può cambiare il mondo”, che offenderebbe il settore primario, rappresentandone elementi estremamente negativi, si passa ai fatti.

Il Codacons, in una nota ha annunciato, per oggi, 11 ottobre, un esposto all’Autorità per la concorrenza chiedendo di valutare l’eventuale ingannevolezza

“Il messaggio rivolto ai cittadini-consumatori sembra fuorviante e capace di presentare una immagine distorta del sistema produttivo italiano, tenuto conto che il video è esclusivamente diretto a valorizzare l’impegno del settore della distribuzione, sembrando mostrare in termini denigratori il solo comparto della produzione primaria, dipinto come responsabile dell’inquinamento causato dall’impiego della plastica e dei prodotti fitosanitari, del caporalato, del maltrattamento degli animali e incurante delle esigenze del consumatore e dell’ambiente”.

Ma il messaggio, secondo l’associazione, sembrerebbe risultare soprattutto ingannevole nei confronti del pubblico dei consumatori, tenuto conto dell’obiettivo di veicolare, in modo implicito, l’idea che soltanto facendo la spesa alla Coop sia possibile acquistare prodotti buoni, sostenibili ed eticamente corretti, mentre l’assortimento proposto nei punti vendita dell’azienda presenta una varietà di prodotti appartenenti anche a quelle categorie merceologiche contestate nella pubblicità.

“Per esempio la raccolta dei sacchetti di plastica in mare viene presentata come una best practice messa in atto da Coop a tutela dell’ambiente: peccato che dal 1° gennaio 2018 possono essere commercializzate in Italia esclusivamente le borse biodegradabili e compostabili. Lo spot inoltre offre al consumatore l’idea che Coop offra soltanto galline allevate a terra in un contesto bucolico chiaramente evocante il paesaggio della Toscana; ma non spiega se, presso i punti vendita Coop, siano vendute anche carni ottenute da pollame allevato al coperto.

“Sorprende infine – rincara la nota - l’uso di bambini per evocare il fenomeno del lavoro nero, intendendo che sia organizzato nelle campagne italiane in ragione del richiamo a paesaggi tipici del nostro Paese. Per tali motivi il Codacons ha chiesto all’Antitrust di aprire un procedimento per pubblicità ingannevole, verificando la correttezza del messaggio pubblicitario veicolato da Coop e il rispetto della normativa vigente”.

Al momento, a quanto ci risulta, il colosso cooperativo non ha risposto.

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