Salgono a ben 5.155 i Pat, cioè i prodotti agroalimentari tradizionali, compresi nella Gazzetta Ufficiale del 12 marzo 2019, n. 60, che ne fornisce il 19° elenco.

Il Mise spiega che quest'anno la lista si arricchisce di 99 nuovi ingressi e che la Regione che presenta il numero di Pat più alto è la Campania, con 531 prodotti, seguita dalla Toscana e dal Lazio rispettivamente con 461 e 428.

La maggior parte dei Pat rientra nelle categorie "Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria" (1561), "Prodotti Vegetali allo stato naturale o trasformati" (1457) e "Carni e frattaglie - fresche e loro preparazione" (799).

In particolare – chiarisce sempre il Mise - si definiscono "prodotti agroalimentari tradizionali" quei prodotti le cui fasi di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo. “Più dettagliatamente, devono risultare praticate sul territorio di riferimento in maniera omogenea, secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo non inferiore ai 25 anni. Sono esclusi i prodotti agroalimentari registrati come Dop e Igp”.

L'elenco, pubblicato per la prima volta nel 2000, contiene eccellenze alimentari come il Liquore allo zafferano abruzzese, la Carne bufalina campana, la Nduja calabrese, il Distillato di pere friulano, la Luganega lombarda, il Genpy piemontese, il Limoncello pugliese, il formaggio Canestrato siciliano, il Nusseler (nocino) della provincia autonoma di Bolzano.