Zalando dice no o, per lo meno 'ni', alle private label. Il colosso tedesco infatti ha deliberato l’interruzione, da lunedì 1° aprile, della divisione zLabels.

Il braccio operativo delle Pl è stato aperto 10 anni fa e impiega uno staff di 550 persone che, precisa una nota, verranno spostate nella sede della divisione Zalando Fashion Store, oppure avranno la possibilità di ricoprire, all'interno di Zalando, posizioni analoghe a quelle maturate finora.

«Abbiamo numerosi talenti nel team di zLabels – ha precisato David Schneider, uno dei due amministratori delegati – ed è molto importante per noi mantenerli nella nostra famiglia. Vogliamo riunire sotto lo stesso tetto le private label e i brand partner».

A partire dalla collezione primavera/estate 2020 l’offerta di marchi privati verrà concentrata su 11 brand, ossia calzature e vestiti di tipo basico, per poi essere ripensata all’interno di nuove strategie assortimentali.

I motivi che hanno portato il principale e-tailer europeo del mondo della moda a questa retromarcia sono stati chiariti dallo stesso Scneider: “Quando abbiamo lanciato zLabels nel 2010 lo abbiamo fatto per riempire gli ‘spazi bianchi’ nell'assortimento, in modo che la clientela trovasse prodotti che non erano presenti nell'offerta dei brand partner. Puntando su una strategia che ci connota come piattaforma e non come semplice e-tailer continuiamo a introdurre nell'offerta nuovi marchi, per sintonizzarci al meglio con le richieste dei clienti. Per questo tutto va ridefinito in base a nuovi criteri, compreso il discorso private label».