Ha aperto al pubblco il 13 settembre, a Milano, in Piazza Cordusio, a qualche minuto dal Duomo, il primo punto vendita italiano di Uniqlo, marchio di punta del gruppo giapponese Fast Retailing: oltre 2.500 negozi nel mondo per un fatturato 2018 di circa 16 miliardi di euro.

Collocato nel Palazzo Sorgente di proprietà di Hines Italia, già sede di Unicredit, il monomarca, luminoso, sobrio ed elegante, come vuole lo stile nipponico, si colloca di fronte alla monumentale Starbucks Reserve Roastery, di 2.300 mq, inaugurata un anno fa, il 6 settembre 2018.

Il flagship, di 1.500 mq, è articolato su 3 livelli: seminterrato (abbigliamento uomo), terra (uomo e donna) e primo piano (donna e bambino).

L’Italia diventa così il 23° mercato nel mondo e il decimo in Europa insieme, fra gli altri, a Germania (una decina di location), Spagna, Francia (una trentina) e Gran Bretagna (circa 15 indirizzi).

“Siamo partiti nel 1984 con il punto vendita di Hiroshima – ha spiegato il fondatore e presidente, Tadahashi Yanai -. Se fosse per me vorrei 100 negozi in Italia, ma non è semplice trovare location altrettanto perfette, capaci di abbinare arte, centralità, stile e innovazione. Ma sono fiducioso: si tratta solo di cercare con cura. Attualmente i progetti di sviluppo sono orientati anche verso l’India e il Vietnam. A breve termine, il 17 ottobre, inaugureremo il terzo negozio spagnolo, a Madrid”. L’openig madrileno fa seguito ai 2 punti di vendita di Barcellona, città dove è in programma anche un altro insediamento, ai primi di novembre.

Uniqlo, che ha oggi oltre 1 miliardo di visitatori nel mondo, arriva a Milano, crocicchio internazionale della moda, con l’appoggio di molti partner locali, destinati ad aumentare nel tempo. Citiamo solo, fra le molte collaborazioni, l’esposizione, in negozio, di prodotti firmati da Maruni (arredamento in legno), Medea (borse in pelle), Seletti (oggetti e arredamento di design) e Rossignoli (biciclette).

E’ in corso un robusto piano di comunicazione, sia su piattaforma digitale, sia su mezzi classici, come stampa e affissioni. La campagna, dal titolo ‘Today’s Classic’, mette al centro il concetto di LifeWear, un abbigliamento semplice, di qualità, longevo e abbordabile, visto che la scala prezzi supera di rado, e praticamente solo per piumini e capispalla, i 100 euro.