Il tema dello sviluppo sostenibile passa anche dalla capacità delle aziende di garantire ai propri dipendenti il supporto adeguato in caso di necessità: sono numerosi i lavoratori costretti ad assistere familiari affetti da patologie o disabilità di grave entità e, per poterne tutelare l'attività, lo stato ha varato una serie di normative, tra cui, ad esempio, la legge 104 del 1992. In base a tale decreto, il dipendente può usufruire di permessi, congedi retribuiti e tutta una serie di agevolazioni e benefit che consentono di prestare assistenza ai congiunti malati fino al secondo grado di parentela.

A tal proposito, Coop Lombardia, la compagine consortile attiva nel settore della grande distribuzione organizzata da oltre trent'anni, ha messo a punto un capitolo del Contratto Integrativo aziendale, che prevede la possibilità per i dipendenti di donare parte delle proprie ore di ferie e di permesso residue per aiutare i colleghi in difficoltà.

L'iniziativa è partita nel 2015, in seguito ad un atto di solidarietà messo in piedi dagli impiegati dell'Ipercoop La Torre di Baggio a Milano, a cui si sono accodati gli addetti agli altri punti vendita sparsi per la regione: grazie alla loro generosità, Lucia Domicolo, banconista presso il reparto salumeria, ha potuto assistere il proprio figlio vittima di un incidente e assentarsi dal posto di lavoro per circa un anno e mezzo, fino al gennaio del 2017, una volta terminati la degenza e il percorso riabilitativo del ragazzo.

Ad oggi, la clausola introdotta nel Contratto Integrativo, con il benestare dei sindacati, ha già permesso di garantire gli stessi benefici anche ad altri lavoratori nelle medesime condizioni di difficoltà.

"Negli ultimi due anni, il capitolo del Contratto Integrativo Aziendale di Coop Lombardia dedicato alla solidarietà fra i dipendenti, è stato applicato in diverse occasioni". Ha dichiarato Luca Rizzardi, direttore Risorse Umane Coop Lombardia. "Ben otto dipendenti della Cooperativa, in situazioni di difficoltà personali molto differenti fra loro, hanno potuto beneficiare della sensibilità di molti colleghi che hanno donato loro più di 2000 ore delle loro ferie residue. L’applicazione di quanto previsto nel Contratto Integrativo e la generosità di quasi 400 colleghi hanno permesso a questi lavoratori di non vedere appesantite le loro già complesse problematiche familiari dalla mancanza di retribuzione dovuta a periodi di aspettativa non retribuita o a periodi di malattia che si prolungavano oltre i 6 mesi. Un sostegno concreto per molti lavoratori che si sono trovati a dover affrontare gravi patologie personali o situazioni di grosse difficoltà dei loro figli.”