Crai aumenta le proprie cifre su tutti i fronti. Il 2010 ha chiuso i conti con un fatturato sulle grandi marche del +35%, consolidando un giro d’affari alle casse di 4,250 miliardi di euro. La considerevole crescita dipende dalla politica messa in campo, che ha puntato sulla multicanalità e sull’espansione capillare sul territorio. Oggi, infatti, Crai conta su una rete di 2.700 unità, radicata anche nei più piccoli centri, su tutto il territorio nazionale, da Aosta a Siracusa e costituita, per il 75%, da supermercati, superette  negozi tradizionali e, per il 25%, da negozi specialistici (profumeria, igiene casa e persona). Mercato quest’ultimo dove, già presente attraverso le attività dei soci Promotre e Pilato, Crai si è rafforzata con l’ingresso, a fine 2009, del Consorzio Progetto 2000, divenendo il secondo gruppo italiano del mercato specialistico drug, con una quota del 19,6%.

Forte di questi risultati Crai guarda al 2011 in termini di consolidamento e punta a un’ulteriore crescita dell’8%, che la porterà a toccare un fatturato stimato alle casse di 4,600 miliardi di euro. Del resto il merito non è solo dei nuovi ingressi in quanto il nucleo storico di Crai ha messo a segno, nel 2010, un bel +4%.

Le strategie del gruppo e i suoi successi dipendono da molteplici fattori: attenzione per la rete, cost saving, pianificazione della presenza territoriale, sviluppo di rapporti commerciali con le aziende produttrici locali, modello federale che consente una grande flessibilità operativa.

Alto è il grado di competitività, grazie all’alleanza negli acquisti con Gruppo Sma, accordo recentemente prolungato fino al 2020. Del resto il management di Crai non fa mistero di avere allo studio ulteriori intese di questo tipo, per ottenere la giusta massa critica e per spuntare il miglior prezzo dai fornitori.

Da osservare che Crai non si è negata nemmeno un’apprezzabile espansione sui mercati esteri, da Malta (100 punti di vendita) alla Svizzera (150 negozi nei Grigioni e nel Canton Ticino).

Sviluppo e servizio al cliente vogliono dire, per Crai, anche contenimento dei prezzi abbinato a una qualità a tutta prova. La leva principale sono a questo punto le private label - per le quali è in atto un completo restyling del packaging - che hanno raggiunto un totale di 1.438 referenze. In molti reparti la marca privata è leader di categoria e a livello globale tocca una quota di mercato del 20%.

L’impegno per la tutela dell’ambiente è un altro dei punti fermi del gruppo, a partire dal Progetto Eco Point, la spesa sfusa, con erogatori di alimenti secchi e con l’introduzione di Eco Point Blu per i detersivi e di Eco Point Piccoli Amici, per il petfood. Il risparmio ottenuto dal consumatore rinunciando al packaging è davvero notevole.

Tutti i piani di Crai sono volti a sottolineare la volontà del gruppo di imporsi come leader qualitativo nel mercato di vicinato, in quanto le indagini dimostrano che il negozio sotto casa è pur sempre quello preferito dal consumatore. Con il premio Crai Amico, giunto alla seconda edizione, viene attribuito un riconoscimento alla migliore attività dell’anno, nella direzione di una valorizzazione del ruolo sociale della prossimità.

I negozi vogliono essere centri propulsori e di aggregazione al servizio della comunità in ogni territorio, persino nel più piccolo centro, anche a livello di ricreazione e di divertimento. Insomma ancora una volta la logica delle prossimità dimostra di premiare, in un momento in cui i dati dicono chiaramente che l’ipermercato è in affanno.