Specializzata nella produzione di pet food in ambito private label e co-manufacturing, Effeffe è una realtà dinamica che produce circa il 70% del pet food secco commercializzato nel trade moderno attraverso i marchi dei distributori. Quello degli alimenti per animali domestici è inoltre un mercato in crescita e continua evoluzione, caratterizzato da una forte richiesta di qualità da parte del consumatore.

“Il vissuto specifico delle private label  - afferma Gianmarco Ferrari, direttore commerciale di Effeffe - è molto positivo perché, da un lato, i consumatori dimostrano di riconoscere un crescente valore all’offerta del distributore, trovando in questi prodotti una valida e conveniente alternativa alle marche. Dall’altro lato, le insegne stanno investendo molto sulle private label, per garantire il giusto margine e fidelizzare il cliente”.

Aumentare e migliorare la produzione è dunque uno degli obiettivi di Effeffe, che nel corso dell’anno vedrà anche importanti novità di prodotto sia nella fascia media che premium, attualmente le più performanti del mercato. Sempre per andare incontro alle richieste dei consumatori, i driver dell’innovazione sono rappresentati dai concetti di naturalità, benessere e funzione nutrizionale, accompagnati da un’adeguata evoluzione del packaging verso soluzioni che evidenzino gli aspetti sensoriali del prodotto. “La nostra offerta vuole differenziarsi dai competitor seguendo la via maestra della qualità - continua Ferrari - ma in un mercato in continua evoluzione come quello del pet food è necessario agire anche su altre leve”.

Per questo l’azienda ha deciso di evolversi anche nell’area del marketing e del category management con il lancio di un nuovo progetto denominato Quick Sell-Out. “Il progetto prende le mosse dall’evoluzione nella gestione delle private label da parte della insegne distributive, sempre più attente a concetti quali store e product marketing. Con Quick Sell-Out proponiamo strategie e strumenti di marketing orientati al consumatore e al prodotto, con l’obiettivo di accelerare le vendite e salvaguardare il margine.

Le aree che verranno “investite” da Quick Sell-Out riguardano in particolare la presentazione dei prodotti nel punto vendita, con espositori e dispenser studiati ad hoc in grado di richiamare l’attenzione dei clienti. A ciò si uniscono forme di comunicazione alla clientela con l’utilizzo di strumenti editoriali e di web o direct marketing.