Parte con in tasca un primo contratto di fornitura per cinque anni con la Ferrero, rinnovabile per altri dieci, il megainvestimento da 20 milioni di euro con il quale la In.Al.Pi. di Moretta (Cn) ha dato il via alla produzione di latte in polvere con un impianto realizzato in tempi record da Tetra Pak.

La nuova “torre di sprayatura” (10 milioni di euro solo per lei; nella foto in alto) è in grado di lavorare 5mila quintali al giorno di latte per un equivalente di circa 180 milioni di litri. A livello europeo, sottolinea l’azienda, la produzione di latte in polvere non è più un’esclusiva di Francia e Germania e quel che più conta è che a un partner come Ferrero, il cui stabilimento si trova nelle immediate vicinanze, viene offerto un notevole servizio che rafforza il legame tra le due realtà imprenditoriali piemontesi.

Infatti, per la multinazionale della Nutella e dell’ovetto Kinder, tanto per citare due prodotti noti a livello planetario, In.Al.Pi. gestisce già la produzione e la logistica del latte con un magazzino di stoccaggio e riconfezionamento. Ambrogio Invernizzi, amministratore delegato In.Al.Pi.: “L’accordo con Ferrero, che ci garantisce il ritorno economico sul progetto, ci permetterà anche di costruire una filiera integrata e più corta con gli imprenditori agricoli adottando gli accorgimenti necessari per stabilire un miglior rapporto qualità-prezzo”.

A questo proposito l’azienda di Moretta ha di recente introdotto un'altra importante innovazione: il progetto del prezzo indicizzato del latte sviluppato dall’Università di Piacenza creando una sorta di patto sociale tra le parti coinvolte nella filiera. Il metodo prevede che il prezzo venga costantemente monitorato e aggiornato dall’Osservatorio latte della Facoltà di Agraria basandosi su un paniere composto da prodotti di valenza internazionale, col vantaggio di garantire stabilità nel rispetto dei parametri che compongono il costo effettivo di produzione della materia prima fornita da importanti cooperative agricole, come Compral latte e Piemonte latte.

Con la tecnica della “Evaporizzazione ed essiccazione per atomizzazione (spray dryer)” l’impianto Tetra Pak dimensionato per trattare 150mila tonnellate l’anno di latte potrà trasformarne in polvere 15mila tonnellate, più 60 tonnellate al giorno di panna cruda destinata alle linee di produzione del burro e di altri prodotti caseari.

Dell’impianto, lo spray dryer (foto sotto) è il gigantesco componente principale posato sulla sommità della torre alta 30 metri con una gru di proporzioni ciclopiche. Esso è stato studiato per portare il latte dallo stato liquido a quello gassoso spruzzandolo nell’aria calda di essiccazione utilizzando come fonte energetica gas metano. Curiosità: se un allevamento medio produce 20 quintali di latte al giorno, per rifornire l’impianto In.Al.Pi. dovranno lavorare a pieno ritmo per conferire il loro prodotto ben 250 allevamenti.

“Le difficoltà che la comunità del territorio ha dovuto affrontare negli ultimi tempi - conclude Invernizzi - sono state tante. Molte realtà imprenditoriali sono cadute a causa della crisi, tuttavia noi abbiamo voluto reagire investendo e se anche i posti di lavoro persi resteranno maggiori rispetto a quelli che si recupereranno, è importante dare un segnale positivo e di speranza”.