Antintrusione, videosorveglianza, spegnimento incendi, controllo accessi e antitaccheggio. Il settore della sicurezza delle persone e protezione della merce in gdo e nel retail è molto ampio e composto da prodotti e soluzioni molto diversi tra loro, oltre che per la funzionalità specifica, anche per la tecnologia impiegata. Inoltre non tutti i comparti si sono evoluti negli ultimi anni con la medesima spinta innovativa. Lo scenario attuale - caratterizzato, da un lato, dal costante aumento delle differenze inventariali e, dall’altro, dalla difficile situazione economica - fa emergere un comune denominatore nell’esigenza diffusa tra i retailer di disporre di soluzioni con un alto valore aggiunto, capaci di proteggere e sorvegliare, ma anche di fornire informazioni utili ad articolare al meglio le strategie di vendita. Integrazione delle informazioni è dunque la parola chiave per il settore, in un contesto dove il marketing gioca un ruolo sempre più importante e dove diventa fondamentale acquisire dati sui comportamenti della clientela. L’obiettivo? Trasformarli in azioni concrete di ottimizzazione - delle promozioni, del posizionamento dei prodotti o del layout - al fine di incrementare le vendite e fidelizzare il cliente.

Crescono le differenze inventariali: scenari e tendenze nel retail

I furti nel retail sono in costante aumento a livello mondiale come conferma la terza edizione del Barometro mondiale, l’indagine annuale condotta dal Centre for retail research di Nottingham (Uk) e patrocinata da Checkpoint Systems. In questo scenario l’Italia conquista un triste primato: la percentuale di differenze inventariali rispetto al fatturato dei distributori è stata pari all’1,36%, con un incremento del 6,2% rispetto allo stesso dato del 2008 per una perdita complessiva per i retailer italiani di 3,8 miliardi di euro. Dell’aumento dei furi pagano le spese anche i consumatori, per i quali si stima una sorta di tassa invisibile pari a 190 euro per nucleo familiare. Un dato interessante riguarda la classifica dei dieci prodotti maggiormente rubati nella Penisola, che vede al primo posto i cosiddetti “furti da fame”, ossia gli alimentari freschi - carne, pesce, salumi e latticini - che hanno subito anche un incremento del 10% rispetto al 2008. A questi fanno seguito gli articoli per la cura e l’igiene del corpo - cosmetici, profumi, ma anche pasta per dentiere e collutori -, vini e superalcolici. I capi di abbigliamento si posizionano al quinto posto, salendo di due posizioni rispetto allo scorso anno. Gli incrementi sono stati significativi anche per pile e batterie ricaricabili (+17,8%), prodotti per la cura del corpo (+14,3%), alcolici (+7,2%), piccoli elettrodomestici e articoli per il fai da te (+6,5%). E a chi si devono imputare le cause delle differenze inventariali? I furti commessi dai clienti rappresentano il 50,8% dei taccheggi, seguiti dai dipendenti, che costituiscono la seconda maggiore causa con il 30,9%, mentre le frodi da parte di fornitori o produttori e i furti nelle consegne sono stimati al 6,1%, mentre il 12,2% delle differenze inventariali è da attribuire a errori interni.

Efficacia ed estetica per antenne e tag

Metal Magnet Guard di Alps Italia è in grado di rilevare borse schermate e distaccatori magnetici.
I primi a essere chiamati in causa parlando di antitaccheggio e riduzione delle differenze inventariali sono i sistemi di sorveglianza elettronica. Questi comprendono un sistema di rilevazione, le antenne, installato ai varchi di uscita o alle casse unito a etichette elettroniche, rigide oppure adesive, che vengono applicate alla merce nel punto vendita oppure, nel caso della protezione alla fonte, direttamente in fase di produzione o confezionamento. A livello tecnologico, i sistemi si differenziano in Am (acustomagnetico), Em (elettromagnetico) e Rf (radiofrequenza). “I prodotti più richiesti in ambito retail e gdo sono i sistemi antitaccheggio con tecnologia radiofrequenza 8,2 Mhz - afferma Riccardo Scuri, general manager divisione security di Multiservice Cunsulting B2B - unitamente ai relativi materiali di consumo come tag e label, per i quali possiamo vantare un’ampia gamma di soluzioni adattabili a varie categorie merceologiche, dal fresco all’abbigliamento, dai libri ai cosmetici fino all’elettronica di consumo. Negli ultimi mesi si è verificata una forte richiesta anche di sistemi che individuano l’intrusione nei punti vendita di borse schermate con fogli di alluminio, in grado di neutralizzare i sistemi antitaccheggio”. Per venire incontro a questa nuova esigenza dei retailer, l’azienda ha lanciato specifici impianti che individuano queste borse segnalando al personale del pdv, anche in maniera discreta e silenziosa tramite controlli remotizzati dotati di vibrazione o sirena, l’ingresso di persone malintenzionate. Si è mossa in questa direzione anche Alps Italia che ha lanciato Metal Magnet Guard, una soluzione in grado di rilevare borse schermate ma anche distaccatori magnetici, compatibile con qualsiasi sistema antitaccheggio. L'allarme viene inviato via radio a un ricevitore portatile, il quale emette sia un allarme sonoro escludibile che uno a vibrazione. Le informazioni recuperate includono il numero del varco e a che altezza si trova indicativamente il magnete o la borsa.

Oltre la videosorveglianza

Il modello di videocamera intelligente Q1755 di Axis Communications.
Un settore in forte evoluzione è quello della videosorveglianza: oggi le esigenze di sicurezza diventano sempre più complesse e molte aziende scelgono soluzioni più sofisticate e flessibili. Snello specifico sono due le tecnologie che hanno rivoluzionato questo settore negli ultimi anni. “La videosorveglianza fino a poco tempo fa si basava su sistemi a circuito chiuso con videocamere e cablaggio dedicato per portare il segnale video al videoregistratore e al monitor - spiega Andrea Sorri, country manager Axis Communications in Italia, Grecia, Cipro, Israele e a Malta. Oggi, distribuendo la videosorveglianda su rete It, è possibile andare oltre il circuito chiuso e ottenere punti di monitoraggio diversi, sia in locale che remoto sfruttando le potenzialità di internet”. L’altro aspetto rilevante è il miglioramento del livello qualitativo delle immagini. Axis, con 25 anni di esperienza nel networking e da 10 attiva anche nella videosorveglianza, di recente ha introdotto lo standard dell’alta definizione. “Il nostro obiettivo è cambiare le aspettative dell’utente nei confronti della videocamera - continua Sorri -, che non deve essere soltanto un deterrente ma parte attiva dei sistemi antitaccheggio e di sicurezza”. Un altro aspetto al centro degli interessi dei retailer, e quindi delle prospettive di sviluppo del comparto, è rappresentato dalla possibilità di implementare funzionalità di marketing dando vita a videocamere ‘intelligenti’ che integrano un processore equivalente a quello di un pc su cui attivare svariate applicazioni. “Nel retail - spiega Sorri - un’applicazione che sta riscuotendo molto interesse è il conteggio persone, in grado di elaborare statistiche sull’ingresso, l’uscita e il passaggio dei clienti che aiuti a capire i fenomeni alla base delle scelte di acquisto non più al responsabile della sicurezza ma alla divisione marketing”.

Rfid: dalla sicurezza alla tracciabilità

È opinione diffusa che la vera svolta nel settore della sicurezza avverrà con la tanto anelata introduzione della tecnologia Rfid in sostituzione dei sistemi attuali. Ampiamente utilizzata nella supply chain, dal produttore al magazzino, la tecnologia di identificazione in radio frequenza non trova ancora molto spazio sulla merce che arriva ai consumatori nei punti vendita. Eppure lo sviluppo della tecnologia consentirebbe un versione molto più evoluta ed efficacie della tracciabilità alimentare e non, garantirebbe maggiore sicurezza per i consumatori e un controllo più efficace dei prodotti da parte di chi gestisce la filiera, ma anche da parte di trasformatori e distributori. Secondo l’edizione 2010 del Report sullo sviluppo della tracciabilità alimentare in Italia, pubblicato da Cedites in collaborazione con Aton, nel corso del 2009 lo scenario tecnologico si è sensibilmente evoluto. Le frequenze Uhf usate dai tag Rfid, fondamentali per la diffusione su vasta scala della tracciabilità evoluta, sono state liberalizzate anche in Italia. E alcune tecnologie interessanti hanno fatto la loro comparsa, come i tag organici o i middleware per la gestione della tracciabilità, che hanno raggiunto una sostanziale maturità tecnologica. Infine, i magazzini e le piattaforme logistiche stanno procedendo rapidamente al cablaggio wireless delle strutture e all’adozione di sistemi di picking intelligente, anche con controllo vocale. Non solo: anche le istituzioni italiane e le associazioni di categoria sono più determinate nell’applicare metodologie capaci di tutelare il made in Italy.