L’universo delle attrezzature per i punti vendita, costituito da categorie merceologiche differenti, è caratterizzato da elevata tecnologia, praticità e attenzione sia all’ambiente che al risparmio energetico. In grado di rispondere alle richieste di praticità da parte della clientela e di costi contenuti avanzate dalla gdo, le aziende produttrici di attrezzature stanno risentendo dell’attuale crisi economica e puntano sulla rivisitazione dell’esistente e anche sulla differenziazione delle propria offerta, un asset da non sottovalutare, per mantenere le proprie quote di mercato.

Design e ambiente viaggiano sugli stessi binari

Janus è l'innovativo scaffale con schienale bifronte immesso sul mercato da Intrac.
Per fidelizzare lo shopper il punto vendita deve avere un assortimento ampio e a costi contenuti, ma essere anche un ambiente curato e in grado di coniugare design e praticità. Ecco quindi che le scelte dei buyer non sono più guidate solamente dal fattore prezzo, ma tengono in considerazione i trend attuali che vedono i nuovi punti vendita della gdo ricchi di soluzioni minimaliste, che comunque salvaguardano l’immagine del gruppo, e la tendenza al remodelling delle unità esistenti.
Per quanto riguarda l’arredamento “la gdo si sta spingendo – commenta Massimo Mussi, responsabile marketing di Intrac – verso la ricerca di attrezzature performanti in termini di prestazioni, senza però tralasciare l’armonia e l’ottimizzazione delle forme”. Il lavoro nell’ambito Ricerca e Sviluppo ha permesso all’azienda veneta di lanciare recentemente la linea di banchi cassa Rec, compatti, completi e destinati alla piccola/media distribuzione, ai punti vendita food, non food e specializzati. Innovativo è anche lo scaffale Janus, con schienale bifronte, che si distingue per il recupero spazio/montante, utilizzando un unico schienale centrale. Questa soluzione garantisce un guadagno di 10 cm a terra nei corridoi delle scaffalature.

Igiene e sicurezza non hanno prezzo

All'Host 09 che si terrà a ottobre presso il polo fieristico di Rho (Mi) Omas presenterà nuovi modelli e soluzioni.
L’aumento del numero di supermercati e ipermercati sta imponendo delle consistenti trasformazioni alle aziende produttrici di macchinari utilizzati dallo staff del punto vendita per la lavorazione di prodotti alimentari. Il personale della gdo sembra infatti possedere professionalità e preparazione diverse rispetto ai dettaglianti e richiede attrezzature più efficienti e facili sia da usare che da pulire e igienizzare.
Si conferma anche negli ultimi dodici mesi la tendenza a costruire macchinari con parti smontabili e materiali resistenti a prodotti igienizzanti aggressivi. L’attuale normativa igienico-sanitaria italiana infatti “è molto serrata e costosa sia per il costruttore – commentano da Omas – che per l’acquirente finale, la cui primaria richiesta attualmente è il prezzo ridotto”.
Il prezzo contenuto è infatti la richiesta più frequentemente avanzata dai buyer della gdo per l’acquisto di macchinari per la lavorazione e preparazione degli alimenti. Necessità che però “è in contraddizione – fanno sapere da La Minerva – con le richieste sia di performance elevate, affidabilità e sicurezza che con quelle del reparto tecnico del punto vendita, interessato all’ottima presentazione del prodotto sugli scaffali e nei banchi refrigerati”. All’avanzare di nuovi competitor - come la Cina - che fanno del low cost la propria arma vincente, le aziende italiane rispondono con un plus di tutto rispetto: il servizio post-vendita, declinato nelle forme della manutenzione, assistenza e messa in opera.

La lotta ai furti passa dalla rivisitazione

L'Italia è uno dei Paesi europei con il maggor incremento del fatturato delle differenze inventariali nell'ambito retail.
L’Italia anche negli ultimi dodici mesi si è confermato uno dei Paesi europei con il maggior incremento del fatturato delle differenze inventariali, che pesano sia sui retailer che sulle tasche dei consumatori. Alla luce di questa considerazione è evidente che i distributori non possono abbassare la guardia, continuando a proteggere l’intero assortimento con pratici e sempre più efficaci sistemi antitaccheggio, anche se la crisi globale spinge a ridurre gli investimenti.
Ed è proprio in un periodo come quello attuale, in cui manca liquidità, “che i retailer – dichiara Marco Guadagnini, business developer manager di Adt Fire&Security – sono alla ricerca di soluzioni, meglio se frutto della rivisitazione di qualcosa di esistente, che aumentino l’affidabilità e le performance. Il ripartire da zero, infatti, costa in termini di risorse umane, trading e conoscenze e porta a un investimento economico maggiore. E tutto questo ora non interessa al retailer”.
Se prima lo sviluppo di determinate tecnologie avveniva sull’onda dell’entusiasmo, ora è un fattore di criticità, perché è fondamentale misurare e valutare con precisione i risultati che le soluzioni antitaccheggio sono in grado di assicurare. L’industria si sta orientando per offrire al retailer soluzioni leggere, semplici, customizzabili e adattabili, che consentano un riscontro a breve termine sull’investimento.

Lo store coniuga rapidità e servizio

I retailer puntano a ridurre le code alle casse per rispondere alle richieste di rapidità ed efficienza degli shopper, che hanno sempre meno tempo a disposizione per fare la spesa.
I ritmi moderni impongono agli shopper di ottimizzare il tempo a disposizione per fare la spesa e li spingono a diventare più autonomi nel punto vendita, sia nella scelta dei prodotti che nelle operazioni di pagamento. Anche negli ultimi dodici mesi i retailer hanno confermato la tendenza all’analisi e all’ottimizzazione della shopping experience, focalizzandosi soprattutto sulla riduzione delle code alle casse grazie all’utilizzo di tecnologie modulari, scalabili e integrabili. Stiamo parlando di un aspetto su cui le aziende che si occupano di sistemi hardware e software per i pagamenti stanno lavorando con sempre maggiore intensità, rispondendo alle necessità dei consumatori e alle richieste dei retailer, che vogliono ridurre i costi salvaguardando la marginalità.
E’ studiata proprio per la riduzione delle code alla cassa la soluzione PreScan Queue Busting di Datalogic Scanning. Si tratta di un software applicativo che fornisce un metodo semplice ed economico per migliorare il throughput nelle operazioni di front-end. “Utilizzando il lettore brandeggiabile cordless – fa sapere Roberto Schiavo, regional sales director Imea dell’azienda -, abbinato ai lettori o lettori/bilancia della serie Magellan 2000 o 8000, i retailer possono implementare un’applicazione di riduzione delle code, senza apportare modifiche software al Pos”.
Ma la riduzione delle code, così come tutti i miglioramenti a livello di hardware e software da apportare all’interno del punto vendita, devono fare i conti con “la crisi economica – commenta Diletta Ciuccetti, responsabile marketing di System Retail – che ha influito fortemente sull’appiattimento dell’offerta di questo settore, che deve soddisfare il bisogno immediato con tecnologie al prezzo più basso e assicurare prestazioni sufficienti a una buona gestione di un’attività commerciale in un mercato in continua evoluzione”.

Nuovo look per il carrello della spesa

Nei punti vendita della gdo i carrelli in ferro stanno lasciando il posto a quelli in plastica.
Il ferro sta lasciando definitivamente posto alla plastica nel comparto, sempre più tecnologico e innovativo, dei carrelli e dei cesti per la spesa.
Nel pieno rispetto delle normative vigenti, talvolta poco conosciute, il settore sta innovando e contrastando l’avanzata dei prodotti low cost provenienti soprattutto dall’estremo Oriente, spesso non conformi alle regole europee e quindi non in grado di garantire la sicurezza delle persone che li utilizzano.
Punta sul made in Italy Filomarket, che produce carrelli con un buon rapporto qualità-prezzo e offre alla clientela diversi servizi post vendita. Per sensibilizzare e far conoscere la qualità della propria produzione ai buyer della gdo l’azienda ha anche avviato da tempo visite periodiche all’interno del proprio stabilimento produttivo.
Ma non è tutto. In risposta alle ultime richieste di mercato e al crescente atteggiamento critico e attento da parte del consumatore alle problematiche socio-ambientali Filomarket ha prodotto un carrello interamente in plastica, che risponde anche alle esigenze future di integrazione del sistema di check out in Rfid, che si svilupperà in seguito alla maggiore diffusione dei sistemi di self service check out.