Vent’anni di attività con protagonisti i grandi player e le piccole e medie aziende italiane che hanno reso l’industria degli integratori alimentari un’eccellenza del Made in Italy. Un impegno grazie al quale oggi si riconosce agli integratori alimentari un valore per la salute, sociale ed economico. È il traguardo raggiunto da FederSalus che ha celebrato i suoi 20 anni di attività con un evento esclusivo dal titolo “20 anni insieme. I traguardi raggiunti e le prospettive future” al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano. Ospite d’onore della serata è stato Paolo Nespoli, l’astronauta italiano che ha vissuto più a lungo in orbita, che ha parlato di scienza nello spazio.
L'appuntamento ha rappresentato l'occasione per ribadire la forza e la crescita del settore, che nell’ultimo anno ha registrato un fatturato di oltre 3,5 miliardi di euro. Nata nel 1999 grazie alla lungimiranza di 12 imprenditori, FederSalus oggi con oltre 220 aziende è l’associazione di riferimento dell’industria degli integratori alimentari che impiega 20mila addetti e sviluppa 2,6 miliardi di fatturato industriale.
“Nel 1999 l’integratore non era ancora ben definito a livello regolatorio ed è difficile anche ricostruirne il valore di mercato - afferma Marco Fiorani, Presidente FederSalus. La crescita del mercato e di FederSalus sono andate di pari passo in questi vent’anni. Dietro questa dinamica ci sono due fasi importanti. Nei suoi primi dieci anni FederSalus ha rappresentato una bussola di orientamento per le aziende trovatesi ad operare in un ambiente in rapida evoluzione e in un contesto regolatorio ancora in fase di definizione. In questa fase, le imprese hanno fatto fronte comune per presentarsi in modo più strutturato e credibile ai decision maker politici e tecnici, contribuendo così alla riconoscibilità e alla sistematizzazione del settore”.
Questi anni della storia di FederSalus sono caratterizzati dall'aggregazione degli attori della filiera per condividere esperienze e fare sistema. Nell’ambito di un mercato giovane e con pochi punti di riferimento, FederSalus ha costruito una rappresentanza e relazioni significative con i profili tecnici delle istituzioni di riferimento del settore sia in Italia, in primis con il Ministero della Salute, che in Europa attraverso EHPM, la Federazione di riferimento del settore a livello comunitario.
Interventi normativi fondamentali come la direttiva comunitaria 46 del 2004 e il Regolamento 1924/2006 (Regolamento “claims”) hanno visto FederSalus collaborare con le istituzioni per fornire evidenze scientifiche di supporto.
“Con la progressiva definizione del mercato e dell’ambiente regolatorio – continua Marco Fiorani - si consolida anche il ruolo dell’Associazione che lavora ad una visione strategica del settore nell’area della salute anche attraverso specifici standards di qualità di processo e di prodotto”.
In parallelo alla crescita del mercato e al consolidamento del settore, è stata delineata la strategia di FederSalus. In questa seconda fase di attività, con la collaborazione di partner come KPMG, si è tracciata la rotta da seguire. La fondazione del Centro Studi di Settore e la creazione dell’Osservatorio annuale ha consentito di accreditare il comparto presso le istituzioni italiane ed estere e conseguire importanti e concreti risultati, come, tra gli altri, il sostegno finanziario e istituzionale all’internazionalizzazione delle aziende del settore da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e di ICE - Agenzia.
Contestualmente FederSalus ha realizzato importanti iniziative come le Linee Guida sulla comunicazione degli Integratori Alimentari, l’adesione all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), i Position Paper rivolti ai medici e ai farmacisti sul corretto uso dei prodotti, le Linea Guida sulla qualità della produzione per regolamentare e costruire una corretta cultura dell’integratore presso operatori e consumatori.
Obiettivo di FederSalus oggi è il riconoscimento della specifica identità dell’integratore e del suo ruolo nella salute delle persone. Per questo sono necessarie regole coerenti con la natura e destinazione d’uso dei prodotti, condivise a livello europeo per favorire la libera circolazione nell’Unione e stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’innovazione.