Dalla Commissione europea arriva il monito nei confronti dell’Italia per la scarsa concorrenza nel settore della distribuzione dei carburanti, che vede ancora la presenza di pochi operatori e non permette l’ingresso a nuovi soggetti. Con l’arrivo di altri soggetti, come per esempio la grande distribuzione organizzata, potrebbero invece ridursi i prezzi, a vantaggio sia dei clienti che delle imprese.

Un pensiero che avvalora la battaglia per le liberalizzazione che Federdistribuzione sta portando avanti ormai da tempo. “Siamo soddisfatti per l’intervento di Bruxelles. - dichiara Paolo Barberini, presidente di Federdistribuzione - E’ la seconda volta che arriva un monito dalla Commissione europea e questa è la prova che la situazione non si è ancora in alcun modo adeguata ai principi comunitari”.

La condizione auspicata da Federdistribuzione è quella di un mercato libero da vincoli, che permetta l’ingresso di nuovi operatori e assicuri ai cittadini più concorrenza, servizio e un prezzo finale equo e minore rispetto a quello attuale. L’obiettivo ora è quello di superare le indecisioni e gli interessi corporativi che stanno frenando il percorso di ammodernamento del settore, per giungere così all’attuazione della legge da parte degli enti locali.  

“In un mercato più aperto - conclude Barberini - l’ingresso della gdo avverrebbe gradualmente per giungere nei prossimi anni a una quota di mercato compresa tra il 5 e il 10%. Questo consentirebbe di produrre vantaggi per il consumatore e di gestire eventuali impatti sull’attuale rete di distribuzione, anche con il contributo occupazionale che la gdo potrebbe assicurare”.

Con questo nuovo intervento della Commissione europea non sarà più possibile alterare o bloccare a livello regionale quello che è stato deciso dal governo. Ci si aspetta quindi un atto concreto, con istituzioni centrali e locali allineate sugli stessi principi di apertura del mercato.