Il Consorzio di Tutela del Salame di Varzi, dopo aver presentato in data 21 luglio 2022, presso l’ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Industriale, la richiesta di registrazione come marchio collettivo del logo Salame di Varzi Dop e averne ottenuto la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale, annuncia che la domanda ha superato il periodo di opposizione e che il logo Salame di Varzi Dop è stato ufficialmente registrato come marchio collettivo.

«Siamo estremamente orgogliosi e soddisfatti del riconoscimento ottenuto dal marchio Salame di Varzi Dop, perché da oggi il marchio consortile ha un valore aggiunto di vera tutela e protezione da imitazioni e contraffazioni in tutti i principali paesi extra Ue. Consapevoli che le Indicazioni geografiche non sono riconosciute come diritti di proprietà intellettuale, l’aver ottenuto il riconoscimento di marchio collettivo vuol dire estendere la protezione già valida nell’Unione Europea a tutti i mercati internazionali che riconoscono, invece, il valore del marchio collettivo come vero e proprio marchio d’impresa», dichiara Fabio Bergonzi, presidente del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi.

Il Salame di Varzi deve la sua qualità al dosaggio ottimale degli ingredienti accuratamente scelti, alle tecniche di lavorazione contadina che si sono affinate attraverso i secoli, pur mantenendo la loro originalità, e anche alla conformazione del territorio, favorito da quel microclima montano tipico della Valle Staffora tra la brezza marina ligure e l’aria fresca di montagna.

L’insieme di queste condizioni ha permesso ai produttori di sfruttare l’instaurarsi di particolari processi enzimatici e la trasformazione biochimica del prodotto, per il quale vengono utilizzate le parti più nobili del maiale, secondo le proporzioni stabilite dal Disciplinare di produzione. Salame a grana grossa, compatta, con la parte grassa ben bilanciata e di colore bianco.