La domanda per il riconoscimento della Denominazione di origine protetta del formaggio Salva Cremasco (nella foto), specialità delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi e Milano, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, atto con il quale di fatto si “preannuncia l’iscrizione nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp”, informa con soddisfazione il Consorzio di tutela parecchio impegnatosi su questo fronte.

Una volta definita e conclusa la procedura il Salva Cremasco entrerà a pieno merito nel variegato patrimonio di produzioni di qualità che rendono l’Italia un esponente di punta per la ricchezza di prodotti certificati a livello europeo. Un riconoscimento che premia una produzione mantenuta invariata sin dal XVII secolo, prelibato frutto di un’antica e sapiente capacità contadina.

“Il passo appena compiuto con la pubblicazione - sottolinea Vittorio Emanuele Pisani, direttore del Consorzio tutela Salva Cremasco - rappresenta la fase finale di un processo durato anni e portato avanti con grande determinazione per il riconoscimento che questo formaggio merita e che riempie di orgoglio tutto il territorio e i suoi prodotti tipici”.

Sono 28 i soci (10 caseifici e 18 stagionatori) e tre le aziende aderenti che confezionano e commercializzano il Salva Cremasco, il cui Consorzio dalla sua fondazione ha visto aumentare di anno in anno il valore della produzione totale annua, fino a superare i  247mila kg prodotti nel 2010.

Il Salva Cremasco è un formaggio molle da tavola a pasta cruda, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero, a crosta lavata, con stagionatura minima di 75 giorni. Si presenta come una forma parallelepipeda quadrangolare con la faccia piana di lato compreso tra 11 o 19 cm. Lo scalzo, diritto, è compreso tra 9 e 15 cm e il peso tra 1,3 e 5 kg.