di Claudia Scorza

La produzione per il 2021 del Salame di Varzi certificato Dop ha raggiunto quantità di materia prima fresca di 671.550 kg (589.876 kg/2020), che ha corrisposto la produzione di 703.289 salami (634.338 nel 2020), con un incremento rispetto al 2020 rispettivamente del +14% e del +11%. Il valore del fatturato franco magazzino produzione si aggira intorno a oltre 7,2 milioni di euro che, comparato col fatturato del 2020 pari a 6 milioni di euro registra un incremento del 20%.

La quota export, invece, è stata di 17.004 kg di prodotto pronto (14.822 kg in Ue, 2.182 kg in extra Ue) e i paesi interssati sono stati: Belgio, Francia, Lussemburgo e, paese non Ue, la Svizzera. Rispetto al risultato 2020 di 14.728 kg, si è registrato un incremento del +15,4%.

Si conferma, inoltre, un incremento dell’affettato in vaschette preconfezionate. Sono state prodotte 558.572 vaschette in atm, mentre per lo stesso periodo del 2020 erano state 451.807, con un incremento di circa il +23%. Ciò dimostra che questa tipologia di servizio continua ad incontrare in maniera significativa il favore dei consumatori: coniuga l’alta qualità e il gusto con la praticità di utilizzo e una maggiore conservabilità.

«Gli ottimi risultati ottenuti nel 2021 dal Salame di Varzi Dop confermano il trend in costante crescita registrato in questi ultimi anni – dichiara Fabio Bergonzi, presidente del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi – è un risultato che ci rende fieri anche perché in controtendenza rispetto al comparto generale della salumeria. Questo vuol dire che il lavoro fatto dal Consorzio per promuovere il prodotto ha dato buoni frutti, rendendolo sempre più apprezzato da un segmento in crescita di consumatori affezionati e fedeli al prodotto di alta qualità. Sono valori positivi e significativi perché evidenziano come ci siano buone potenzialità per migliorare ancora la produzione in termini di quantità e di qualità».