Quella del 2007 è stata una raccolta record per Conapi: oltre 25mila quintali di miele italiano, più di un quarto di tutto quello del nostro paese, per un valore superiore agli 11 milioni di euro.

In un mercato ormai da tempo stagnante, l’obiettivo del consorzio – che ha recentemente allargato la sua base sociale, raggiungendo quota 265 tra imprese apistiche individuali, cooperative e associazioni - è quello di diventare il principale punto di riferimento per il miele italiano, sia nel nostro paese che all’estero.

“Possiamo contare sulla grande sinergia con il marchio biologico del nostro gruppo, Alce Nero – spiega il presidente Lucio Cavazzoni – tenendo ben presente che in questo momento il consumo di miele nella grande distribuzione, dove siamo presenti con Mielizia, è fermo.

Dobbiamo lottare contro l’idea, radicata in questo canale, che il miele sia un prodotto di nicchia poco interessante. Per questo siamo impegnati anche a costruire mercati all’estero, come Asia, Stati Uniti e Germania, e puntiamo a partnership con imprese o cooperative che si uniscano a noi per raggiungere obiettivi comuni, in Italia e all’estero”.

L'altra grande sfida per il futuro è stringere un rapporto sempre più stretto con i fruitori finali, con l’obiettivo di aprire nel giro di un anno altri dieci punti vendita - che si aggiungono ai tre già esistenti - presso le aziende degli agricoltori.

“Potremo così esprimere appieno le potenzialità dei soci su tutto il territorio nazionale, rendendoli ancor più protagonisti di una nuova idea di agricoltura e sviluppando tutta la nostra forza commerciale nella direzione della domanda, da parte dei consumatori, di prodotti vicini, sicuri e garantiti. – conclude  Cavazzoni - Siamo convinti infatti che un’importante possibilità di valore aggiunto per il consumatore risieda innanzitutto nella relazione diretta, moderna, sostenibile e di qualità, fra chi produce e chi fruisce”.