I dati congiunturali diffusi dall’Istat per il 2008 segnano un calo del giro d’affari del 4% per l’industria elettronica ed elettrotecnica del nostro Paese. La crisi del settore è ulteriormente marcata dai dati negativi registrati dagli ordinativi (-5%) e dall’export (-6%), un tempo trascinatore del mercato.

Gli operatori del comparto si aspettavano una flessione del fatturato, rispetto agli anni precedenti ma, come conferma l’Anie, i dati mostrati sono decisamente peggiori rispetto alle attese negative.

Secondo Guidalberto Guidi, presidente della Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche, anche per il futuro non si può ben sperare. “Il calo delle commesse – sostiene Guidi - desta grande apprensione per le sorti del settore nel 2009, anche perché le principali utility nazionali stanno già operando tagli fino al 50% nei livelli programmati”.

Il comparto dell’elettronica è stato trascinato in basso dalle scarse performance degli apparati e dei sistemi per comunicazione, i cui ordinativi nel 2008 sono crollati dell’11% e il fatturato ha segnato -9% in media d’anno. E’ stato un 2008 difficile anche per la microelettronica (-6%), a causa dell’arretramento dei settori manifatturieri.

L’area elettrotecnica ha registrato, invece, ribassi particolari negli elettrodomestici (-17% su base tendenziale in dicembre) e nel comparto dei cavi - eccellenza del made in Italy e primo in Europa per dimensioni del fatturato aggregato – che ha perso il 12% nell’intero anno, con una frenata del 38% nel solo mese di dicembre.

Il calo delle vendite oltre confine ha portato, inoltre, nello scorso anno a una inusuale diminuzione delle esportazioni settoriali (-6%). L’elettrotecnica, ad esempio, ha registrato una flessione del -6% nonostante negli anni precedenti abbia mostrato tassi di crescita sostenuti. Sull’export pesano in particolare le perdite registrate dagli apparecchi domestici (-6%) e dall’illuminotecnica (-7%).