Dopo le numerose anticipazioni della stampa d’Oltralpe, Casino ha confermato il progetto di vendita di Leader Price ad Aldi. L’ammissione è arrivata sul sito del gruppo pochi giorni fa, con un laconico comunicato, in cui si sottolinea che l’area di interesse del colosso tedesco, tramite Aldi Francia (circa 1.000 Pdv), riguarda soltanto l’Esagono, il quale, secondo il giornale specializzato LSA, alligna 651 punti di vendita LP, ma con 143 sovrapposizioni territoriali con la rete Aldi, il che prefigura un iter, potenzialmente, doloroso.

Comunque, prosegue la nota, Casino dovrebbe ricevere un’offerta vincolante e che sarà presa nella giusta considerazione, anche nel migliore interesse dei relativi partner e degli occupati, che saranno informati tempestivamente attraverso le organizzazioni sindacali.

E’ molto improbabile che il potenziale venditore, sebbene sia un colosso da 36,6 miliardi di euro di fatturato nel 2018, dica 'no', visto che ha lanciato, oltre un anno fa, un piano di cessioni di attivi non strategici per un ammontare di 2,5 miliardi (di cui 2,1 già passati di mano) e, poi, ad agosto 2019, ha rilanciato, annunciando un secondo taglio, da realizzarsi entro il 2021, per un ammontare di 2 miliardi di euro. Il tutto per salvare una situazione che evidenziava, alla fine di gennaio-giugno 2019, una perdita netta di 232 milioni di euro.

La razionalizzazione dovrebbe consentire al gruppo di concentrarsi sia sull’e-commerce, sia sulle location e sui format a più alta crescita, come i supermercati di prossimità.

Del resto a premere su Casino, c’è anche la situazione finanziaria della casa madre, Rallye, che, a fine maggio, ha ottenuto un concordato di 6 mesi, prorogabili di altri 6, per porre rimedio a un debito di circa 3 miliardi di euro.

Cosa cambierà nel nostro Pese, dove il soft discounter, specialista del fresco, ha raggiunto, con le inaugurazioni di settembre, a Legnano (Milano) e Valenza (Alessandria), un totale di 17 punti di vendita?

In linea di massima nulla. Ben difficilmente vedremo, sul nostro territorio, un Aldi bis, sia perché Aldi Francia vuol dire Aldi Nord, mentre da noi è presente, tramite Aldi Italia, l’austriaca Hofer, controllata da Aldi Sud, sia perché LP Italia è comunque una società mista, fra la holding Geimex e Crai. Del resto la nota ufficiale dice chiaramente che l’operazione, quando si farà, sarà ‘francocentrica’.

Leggi anche:'Doppietta di aperture per Leader Price Italia'