Si chiama ‘Carrefour 2022’ il piano di riorganizzazione internazionale lanciato dal colosso francese: 103,7 miliardi di fatturato 2016 e oltre 12.000 punti vendita in più di 30 Paesi.

A spiegarne il senso generale è il presidente e direttore generale, Alexandre Bompard: “La mia grande ambizione è che il gruppo diventi il faro dei nuovi stili alimentari, dando al consumatore, tutti i giorni e in tutti i mercati, prodotti di qualità, affidabili, a prezzi ragionevoli. Per fare questo dobbiamo rifondare il nostro modello, snellire l’organizzazione, aprirci a nuove alleanze, migliorare l’efficacia, investire sui format a più alto potenziale, costruire un modello omnicanale più competitivo e sviluppare la l’offerta di alimenti freschi e biologici a marchio privato”.

Il big distributivo prevede 2 miliardi di euro di investimenti annui che saranno compensati da un’identica riduzione dei costi ottenuta, in primis, grazie a un taglio di 273 punti vendita ex Dia (800 discount comprati nel 2014 e poi trasformati in supermercati di prossimità) e mediante la cessione di 500 asset immobiliari non strategici.

Sul piatto della bilancia ci sono anche l’ottimizzazione degli acquisti, attraverso negoziazioni di respiro internazionale, l’abbattimento del 10% delle duplicazioni assortimentali, la semplificazione dei costi logistici e di struttura.

In Patria è stata decisa la chiusura della sede corporate di Boulogne e l’abbandono del progetto di un nuovo quartier generale, di 30.000 mq, nell’Essonne, misure che comportano l’esodo volontario di 2.400 risorse impiegatizie su un effettivo di 10.500.

Dal lato dello sviluppo il piano comincia innanzitutto dal potenziamento della marca propria che, in 5 anni, toccherà un terzo dei ricavi mondiali. Il programma è corroborato dall’apertura di 2.000 punti vendita di vicinato nelle grandi città e dallo sviluppo del canale cash&carry in Brasile, Argentina e Francia. Parallelamente saranno rivitalizzati gli iper, ridimensionati di 100.000 mq totali, in funzione del reale bacino di utenza.

È stato programmato un investimento di 2,8 miliardi di euro nel digitale, un ambito che vedrà, nel 2018, il lancio, in Francia, di carrefour.fr, piattaforma unica per l’acquisto on line di generi alimentari. La telematica è destinata a generare 5 miliardi di vendite nel prossimo lustro.

Grazie a questo nuovo universo multicanale Carrefour intende aumentare gli acquirenti francesi di prodotti freschi di 1 milione di unità e portare i ricavi mondiali del biologico da 1,3 a 5 miliardi.

Entro l’anno, sempre nell’Esagono, la consegna a domicilio coprirà 26 città, mentre la consegna entro 1 ora raggiungerà 15 nuclei urbani. Già quest’anno, inoltre, saranno aperti 170 nuovi drive e sarà innalzata la qualità del servizio con soluzioni evolute di automazione logistica. Il click & collect, infine, è destinato a coprire, nel 2019, più della metà della rete.

Nelle alleanze svetta l’accordo di partecipazione di Carrefour Cina in Tencent, titolare delle piattaforme social Weixin e QQ, e in Yonghui, specialista dei freschi con 590 punti vendita di prossimità in 23 provincie, due partnership che apriranno grandi opportunità sul versante dell’e-commerce alimentare.