Come aveva annunciato, a fine gennaio, il presidente di Carrefour, Alexandre Bompard, il colosso francese intende diventare leader della transizione alimentare verso cibi di qualità, sicuri, di origine certa e vicini ai moderni stili salutistici.

Seguendo questa linea, in estate, la multinazionale si è ulteriormente potenziata nel mondo del biologioco, acquistando, in estate, la catena specializzata So.bio, con 8 negozi nel Sud-Ovest della Francia. E ora Carrefour sta per portarla a Parigi, dove è previsto un primo opening all'inzio del 2019, ma sta anche creando grandi corner So.bio in alcuni ipermercati.

A inizio anno, il gruppo ha nominato Laurent Vallée responsabile della transizione, ruolo che ha assunto insieme a quello, già svolto, di segretario generale, e ha designato Benoit Soury nella carica di direttore del biologico. Ora i due manager verranno affiancati da un Comitato di orientamento composto da 7 saggi con profili multidisciplinari, tutti esperti di food.

L’organo, che si riunirà per la prima volta in ottobre, avrà il compito di partecipare a progetti concreti inerenti alla transizione, di condividere e perfezionare nuove pratiche, di condurre riflessioni e studi sulle evoluzioni della domanda.

Ecco chi entra nel direttorio:

Lucie Basch, fondatrice della start up Too Good To Go, che lotta contro lo spreco alimentare recuperando gli invenduti, tramite una comunità di dimensioni europee, la quale ha già salvato 6 milioni di pasti;

Myriam Bouré, co-fondatrice di Open Food, piattaforma cooperativa che si avvale di un sistema informatico aperto e gratuito, attraverso il quale agricoltori, cittadini e ristoratori possono organizzare circuiti di vendita indipendenti a filiera corta, caratterizzati da prodotti rispettosi dell’ambiente e garanti di una giusta remunerazione;

Emmanuel Faber, presidente e direttore generale di Danone, coinvolto personalmente nello sviluppo di modelli di crescita che tengano sempre conto dell’alimentazione come strumento di salute per tutti e che incoraggino l’approvvigionamento presso fornitori locali;

Jean Imbert, chef che, attraverso i propri ristoranti e la propria attività divulgativa, invita a cucinare sempre prodotti freschi, di stagione e del territorio;

Francois Mandin, agricoltore della Vandea, che da decenni si batte per metodi colturali che assicurino la difesa e la conservazione del suolo;

Caroline Robert, medico, capo del servizio di dermatologia oncologica presso l’Istituto Gustave Roussy di Parigi e ricercatrice impegnata sul versante della prevenzione tramite corretti stili di vita e alimentari;

Maxime de Rostolan, fondatore del circuito Fermes d'Avenir (Fattorie del futuro) e di Blue Bees, la prima piattaforma partecipativa di credito agrario per il sostegno dell’alimentazione responsabile, obiettivo da conseguire attraverso principi come il biologico e l’approvigionamento a chilometro zero.