Una somma miliardaria sarà riversata dalla Gdo britannica nelle casse del Governo, che, nel mese di marzo, ha sborsato 1,9 miliardi di sterline – oltre 2 miliardi di euro – sotto forma di sgravi fiscali (business rates relief), per sostenere il sistema dei supermercati, che sembrava a forte rischio a causa della pandemia.

Le cose, però, non sono andate così e i retailer, proprio grazie al Covid, hanno visto aumentare le proprie vendite, specie per quanto riguarda il canale online, come è accaduto praticamente in tutta Europa. La vicenda ha causato un'ondata di malcontento verso le grandi insegne, che ora hanno deciso di risarcire la mano pubblica.

Il primo a muoversi è stato Tesco, che ha stabilito di restituire l'intero l'ammontare, pari a 585 milioni di sterline, circa 640 milioni di euro.

Il colosso della Gdo – 64 miliardi di sterline di fatturato consolidato, di cui 53 realizzati in Patria – precisa in una nota che, per la grande distribuzione “l'impatto diretto della pandemia è stato devastante e caratterizzato da accaparramenti, distonie della catena di approvvigionamento, gravi timori per la sicurezza dei consumatori e dei lavoratori, rischi di assenze in massa degli addetti ai punti vendita”.

In questa situazione, precisa ancora il gruppo, gli aiuti governativi hanno rappresentato un punto di svolta e hanno contribuito a garantire ai clienti l’accesso ai beni di prima necessità.

“La nostra ultima stima, inerente ai risultati intermedi di ottobre, era di una perdita annua, dovuta al Covid, di 725 milioni di sterline, ben oltre la somma di 585 milioni di sterline ricevuta”.

Tuttavia, a conti fatti, il sistema Tesco si è dimostrato resistente, tanto che, si legge ancora, “i potenziali rischi affrontati all'inizio dell'anno sono ormai alle nostre spalle”.

La decisione, presa dal leader lo scorso 2 dicembre, ha condizionato anche molte altre insegne, tra le quali Morrison’s, Sainsbury, Asda, Aldi e Lidl.