di Luca Salomone

La britannica Morrisons si è aggiudicata la catena di supermercati di prossimità McColl’s con un’offerta, la seconda in poco tempo, che permetterà di compensare i debiti dell'acquisita, mettendone in salvo i 1.100 negozi, tutti nel Regno Unito, e ben 16.000 addetti.

Creditori alle strette

McColl’s, regina dei convenience e presente anche, con propri corner. all’interno di 500 uffici postali inglesi, aveva dovuto rigettare una prima proposta di salvataggio in quanto, secondo i creditori, l’ammontare era troppo basso per garantire il rientro da un debito cumulato di 100 milioni di sterline (117 milioni di euro).

Poco dopo, tuttavia, la stessa McColl’s ha dovuto depositare il bilancio e affidare a Pwc l’amministrazione controllata, gestita da tre commissari designati dal big della consulenza finanziaria: Toby Banfield, Rachael Wilkinson e Rob Lewis.

A questo punto Morrissons ha migliorato l’offerta e, del resto, i fornitori e gli altri creditori, non hanno avuto scelta, a parte affrontare una rischiosa, quanto complessa, procedura giudiziaria.

Secondo gli osservatori a causare la crisi di McColl’s sono stati due fattori: nel 2020 il Covid, al quale si sono sommati, nel 2021, i forti rincari della logistica, resi, praticamente, intollerabili dalla granularità della rete.

Un salvataggio naturale

Nata nel 1973, McColl’s era già molto vicina al nuovo proprietario in quanto sviluppa 250 negozi sotto insegna Morrisons Daily e vende, nel proprio network, un buon assortimento di private label Morrisons.

Quest’ultimo è, a sua volta, il quarto distributore del Regno, alle spalle di Tesco, Sainsbury’s e Asda. Fondato nel 1899 da William Morrisons, il gruppo vanta oggi circa 500 supermercati, destinati a diventare, dopo l’acquisizione, ben 1.600.

La compagnia, quotata dallo scorso anno, al London stock exchange ha chiuso l’ultimo esercizio con un fatturato di 17,6 miliardi di sterline (quasi 21 miliardi di euro), un dato praticamente stabile rispetto al 2019-2020.

L’operazione dovrebbe permettere a Morrisons di porsi alla stessa stregua di Asda anche se quest’ultima, acquisita lo scorso anno dai fratelli Issa, notissimi multimiliardari anglo-indiani, ha chiuso il 2021 con vendite che, esclusi i carburanti, hanno raggiunto 20,4 miliardi di sterline (24 miliardi di euro).

In ogni caso anche Morrisons ha alle spalle un proprietario altrettanto forte, il fondo americano Clayton, Dubilier & Rice, entrato nell’ottobre del 2021.

L’elemento di maggiore competizione fra Morrisons e Asda è proprio il canale convenience, visto che gli Issa brothers sono anche i fondatori di Euro Garages, ora Eg Group, potentissima catena internazionale di distributori di benzina e relativi negozi di transito.

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