Unilever riapre il capitol del tè, che comprende Lipton e Pure Leaf: la multinazionale anglo-olandese avrebbe infatti intenzione di cedere la divisione. Questo per concentrare ulteriormente il proprio portafoglio internazionale di beni di consumo e aumentarne i profitti.

Nel solo mondo dell’alimentare il perimetro del gruppo spazia dai gelati alle salse, dalle zuppe ai dadi per brodo, dal caffè ai succhi…

La conferma di un possibile deal è arrivata dall’amministratore delegato, Alan Jope, che si è detto comunque disponibile a valutare ogni opzione.

La possibilità di uscire dal settore del tè, che genera un fatturato mondiale di 3 miliardi di euro, non è nuova. Nello scorso mese di novembre era stato dato per certo l’interesse di PepsiCo, poi smentito.

Peraltro, il colosso Unilever è in buona salute, come testimonia il bilancio 2019. L’esercizio si è chiuso con un giro d’affari di 52 miliardi di euro, in crescita del 2% e la flessione dell’utile netto a 6 miliardi di euro (-38%) è più che altro da imputare al rimbalzo dei profitti straordinari registrati nel 2018, grazie alla cessione, nel 2017, degli ‘spalmabili’ (margarine) al private equity americano Kkr per 6,825 miliardi di euro.

A fare soffrire il gruppo, nel corso del 2019, sono state però alcune zone dell’Oriente, come si legge in una nota ufficiale: “Si è verificato un significativo rallentamento in Asia meridionale e abbiamo assistito a un parziale cedimento del mercato cinese. Mentre alcune parti dell'America Latina sono state volatili, abbiamo però registrato segni di miglioramento in Brasile. Il Sud Est asiatico ha mantenuto una buona crescita, mentre i Paesi sviluppati, in particolare europei, sono rimasti sfidanti”.

E per il 2020? “Durante l’anno in corso – ha commentato Alan Jope - la crescita delle nostre vendite dovrebbe essere nell’ordine del 3-5%, un dato che sarà ponderato meglio nel corso dell’attività, visto che, al momento, l'impatto dell'epidemia di coronavirus non è noto. Globalmente ci avviciniamo al completamento del nostro piano strategico triennale e prevediamo un continuo miglioramento del margine operativo e un altro esercizio contrassegnato da un importante free cash-flow”.