Birra Peroni continua a puntare sui prodotti analcolici che, in seno al programma di sostenibilità ‘Legacy 2030’, sono destinati a raggiungere il 20% di quota all’interno del portafoglio della società.

Grazie a un investimento di 5,2 milioni di euro sono stati installati, nello stabilimento romano di Via Birolli, tre nuovi serbatoi per lo stoccaggio di birra alcol free.

Nella somma rientrano anche un impianto di dealcolizzazione, il collegamento fluidico con i processi ordinari di brewing e quello con le linee di confezionamento, dove sarà collocato anche un nuovo pastorizzatore. Verranno, inoltre, effettuati interventi di adeguamento per il nuovo prodotto e i nuovi formati.

Ai tre serbatoi se ne aggiungerà un quarto, di dimensioni inferiori, che servirà per immagazzinare l’alcol eliminato, il quale, in un’ottica di economia circolare e valorizzazione degli scarti produttivi, sarà venduto come materia prima da impiegare in altri processi industriali.

“Questo investimento conferma l’importanza e la centralità dello stabilimento di Roma nelle strategie di crescita di Birra Peroni – spiega l’amministratore delegato, Enrico Galasso -. Il mercato delle birre analcoliche è in forte espansione a livello internazionale e il processo che stiamo mettendo a punto ci consentirà di affermarci in un segmento in grado di intercettare i gusti di un consumatore sempre più attento a coniugare gusto e benessere e di rispondere alle esigenze di quei mercati esteri (70 quelli raggiunti da Peroni, ndr.) che richiedono bevande assolutamente prive della componente alcolica”.

Ognuno dei tre serbatoi, sviluppati da Azzini di Casalmorano (Cremona), può contenere fino a 2.000 ettolitri di birra, ha un diametro di circa 4 metri, un’altezza di 22 e un peso di 19 tonnellate.

Peroni, che dal 2016 fa parte del gruppo giapponese Asahi, produce birra a Roma dal lontano 1864. Lo stabilimento attuale risale al 1971, quando l’azienda decise di trasferirsi dalla centrale via Mantova, quartiere Salario, alla zona industriale di Tor Sapienza.

L’impianto occupa una superficie di oltre 200.000 mq, impiega più di 150 collaboratori e viaggia su una media annua di 3 milioni di ettolitri. Negli ultimi 10 anni, nonostante l’aumento della capacità produttiva, la fabbrica ha migliorato le proprie performance ambientali in termini di CO2 emessa (-45,4%) e di consumi di energia elettrica (-26,2), termica (-33,3) e acqua (-27,3).

Peroni, che dà lavoro a 750 persone, ha chiuso il 2020 con un fatturato di 392 milioni di euro. La produzione, che fa perno anche sui poli di Bari e Padova e sulla Malteria Saplo di Pomezia (Roma), supera i 6 milioni di ettolitri, dei quali oltre 2 milioni esportati. Il piano industriale prevede 56 milioni di investimenti nel triennio 2021-2023.