Iniezione ‘green’ da 25 milioni di euro per Pastificio Garofalo, grazie all’accordo siglato con Intesa San Paolo.

Tecnicamente l’operazione, strutturata dalla Divisione Imi Corporate & Investment Banking, consiste in una linea di credito della durata di 6 anni con tasso d’interesse fisso e si caratterizza per un meccanismo di pricing che dipende dal raggiungimento di precisi obiettivi Esg (Environmental, social, governance).

Il finanziamento, che consentirà alla società campana di contare su una forte riserva di liquidità a sostengo del proprio piano di investimenti, ne conferma l'impegno nell’introduzione di un modello finalizzato a consolidare sempre di più la sostenibilità, come leva strategica per la creazione di valore.

Gli obiettivi Esg, legati all’operazione, infatti, prevedono una significativa riduzione dei consumi energetici, delle emissioni e dei materiali che vengono utilizzati, nonché una gestione virtuosa dei rifiuti.

“L’operazione dimostra che il settore food è sempre più attento agli impatti della propria attività e produzione sul territorio in cui opera e, più in generale, sull’ambiente", commenta Bruno Pacini, responsabile industry food & beverage and distribution della Divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo.

“Vogliamo rispondere con gesti concreti alle richieste dei nostri consumatori, sempre più consapevoli e attenti a ciò che portano in tavola - aggiunge Massimo Menna, amministratore delegato del pastificio -. E vogliamo essere un’azienda sempre più impegnata nella sostenibilità e quindi dobbiamo tenere in considerazione i principali trend sociali e ambientali che attraversano il nostro settore, per mitigarne gli effetti negativi e massimizzare gli impatti positivi delle nostre azioni”.

Recentemente, il 26 luglio di quest'anno, Pastificio Lucio Garofalo Spa ha rilasciato il suo primo bilancio di sostenibilità.

Garofalo, fondata a Gragnano nel 1789, ha chiuso in grande stile l’esercizio 2020, con un fatturato di 220 milioni di euro (+35% rispetto al 2019) e con un Ebitda stabile, poco sotto al 13%, ma in crescita in valore assoluto. Da notare che, nel 2020, secondo i dati Iri, la pasta secca, nella grande distribuzione italiana, ha raggiunto un dato di vendita di 720 milioni di euro, con un tasso di crescita del 10 per cento.

A giugno 2014 è entrata, nel capitale sociale di Garofalo, con una partecipazione del 52%, Ebro Foods, multinazionale spagnola che opera nei settori del riso, della pasta e dei condimenti, quotata alla Borsa di Madrid. Il restante 48% è controllato dall’amministratore delegato, Massimo Menna.