Fileni – primo produttore italiano di carni bianche biologiche - accelera ancora il passo e con il nuovo magazzino dinamico rivoluziona le modalità di gestione della logistica interna degli stabilimenti produttivi, dalla presa in carico del prodotto finito fino alla spedizione al cliente, secondo i più avanzati standard delle tecnologie 4.0.

Realizzato in circa 12 mesi accanto alla sede centrale dell’azienda, in località Cerrete Collicelli nel Comune di Cingoli (MC), la nuova struttura automatizzata occupa una superficie di 5.100 mq ed ha comportato un investimento di circa 18 milioni di euro tra opere edili, impianti ed attrezzature. Si tratta del più grande magazzino a casse con prodotti freschi mai realizzato in Italia e tra i più innovativi per la complessità del software che controlla e gestisce tutto l’impianto.

Il magazzino dinamico raccoglie e immagazzina l’intera produzione dei due stabilimenti Fileni (Cingoli e Castelplanio) e la gestisce in maniera completamente automatizzata nei processi di pesatura, etichettatura, prezzatura e invio alla spedizione. Inoltre permette di concentrare le spedizioni di entrambi i siti produttivi in un unico centro distributivo. Grazie a questo rilevante investimento l’intero ciclo di logistica interna dell’azienda è oggi nettamente migliorato nelle tempistiche, con una considerevole diminuzione del tempo di attraversamento e di evasione dell’ordine, nella qualità poiché ogni fase è tracciata, controllata e monitorata, riducendo il rischio di errore nella preparazione dell’ordine, e nell’efficienza dal momento che sono ottimizzate le densità di stoccaggio delle casse.

I prodotti finiti escono dal reparto produzione tramite un nastro trasportatore che, attraverso un tunnel di oltre 22 metri di lunghezza, collega lo stabilimento al magazzino. Grazie all’elevato grado di tecnologia 4.0 impiegato ogni singola cassa, da quando entra nella struttura al momento in cui ne esce, è tracciata accuratamente e la sua esatta posizione è sempre rintracciabile con facilità e precisione. Nel sistema sono utilizzate 108 navette, 18 elevatori per spostare le casse da un piano all’altro, 2.6 km di convogliatori motorizzati, 5.700 fotocellule e 50 scanner che tengono sotto controllo ogni movimentazione all’interno del magazzino. Tutto è coordinato da due sistemi informatici, uno per la gestione complessiva e uno per il controllo delle macchine che permettono l’ingresso e l’uscita.

«Da qualche anno abbiamo aumentato gli sforzi per rendere la nostra filiera ancora più moderna, efficiente, sostenibile e sempre più concentrata nel territorio di origine - commenta Giovanni Fileni, presidente del Gruppo - Cresce infatti il numero degli allevamenti biologici, come quello di Montecappone, alle porte di Jesi, molti dei quali realizzati nel cuore delle Marche. L’acquisizione del mangimificio di Jesi, con la sua produzione di mangimi biologici al servizio della filiera, è un segno della qualità che vogliamo dare alla nostra produzione. Infine il magazzino dinamico, unico nel suo genere in Italia, proietta Fileni ancora una volta in avanti: mettiamo l’alta tecnologia non solo al nostro servizio ma anche a disposizione della distribuzione e dei consumatori, perché siamo un’azienda che non si stanca di innovare e che guarda con fiducia al futuro».

L’evento inaugurale è stato anche l’occasione per presentare ufficialmente gli ultimi dati economici di Fileni, che portano tutti valori ampiamente positivi. Il bilancio 2018 deve ancora essere chiuso ma le stime sono già consolidate: a fine anno il fatturato raggiungerà 408 milioni di euro, facendo segnare un +12% su quello del 2017. In particolare incide sul fatturato la crescita del valore dei prodotti a marchio Fileni (+33%) sull’anno scorso. L’EBITDA, il margine operativo lordo, arriva a 33 milioni (+32% sul 2017) e l’utile netto raddoppia (da 5 a 10 milioni). In aumento anche i dipendenti, passati nell’ultimo anno da 1939 a 1998 e un indotto che supera i 1.300 lavoratori.

Inoltre, nel triennio 2016-2018 gli investimenti complessivi del Gruppo hanno raggiunto i 90 milioni di euro, con un impegno molto notevole per la realizzazione di nuove strutture di allevamento o l’ammodernamento di quelli esistenti (38 milioni di euro). Nel piano industriale 2019-2020 sono previsti ulteriori investimenti per 50 milioni di euro, 30 dei quali saranno destinati ancora agli allevamenti.