Dal 1921, Gruppo Besana è leader mondiale nella produzione e nella trasformazione di frutta secca.
L’azienda originaria della Campania si è da subito imposta all’estero come maggiore piattaforma di commercializzazione di nuts, vantando know how e competenze che l’hanno resa uno dei principali player del settore.
La recente presenza a Marca 2020 è stata l’occasione per proporsi anche al mercato italiano, che ha mostrato solo negli ultimi anni una effettiva apertura nei confronti del segmento della frutta secca: ne abbiamo parlato con Luca Catzola, General Manager Gruppo Besana, il quale ha raccontato gli obiettivi e le strategie di sviluppo nel nostro Paese, ricordando la grande importanza che l’azienda attribuisce alle tematiche sostenibili.



Chi è Gruppo Besana e di che cosa si occupa?


Gruppo Besana rappresenta la principale piattaforma di frutta secca a livello europeo e nasce come copaker, fungendo da fornitore per le principali catene distributive.
Il presidente Pino Calcagni, tra i fondatori dell’International Nut Council ossia la maggiore associazione mondiale nel campo della frutta secca con sede in Spagna, ha sempre dimostrato una propensione per i mercati esteri, sopratutto in virtù del fatto che l’Italia ha abbracciato solo di recente questo settore.
Fino a qualche anno fa, infatti, il nostro Paese guardava a distanza il segmento della frutta secca, fino alla profonda rivalutazione dei valori nutrizionali insiti in questi prodotti e alla conseguente apertura mostrata dai consumatori italiani.
Precedentemente, infatti, i mercati di riferimento erano prevalentemente il Regno Unito e i Paesi nordici, dove il consumo procapite è molto elevato e le referenze assai elaborate.
Il fatturato complessivo, infine, si attesta attorno ai 185 milioni di euro.


Quali sono le vostre ambizioni e i vostri obiettivi per quanto riguarda il nostro Paese?


Marca 2020 è stata l’occasione perfetta per proporci al mercato italiano e lo abbiamo fatto rimarcando il nostro know how e le nostre competenze. Vogliamo confermare anche in Italia il nostro ruolo di principale piattaforma di frutta secca a livello europeo e ci aspettiamo di accrescere il nostro volume di affari in maniera significativa nei prossimi 5 anni.
Produciamo, inoltre, con il nostro marchio privato, Besana, e possiamo contare sul supporto del Consorzio Almaverde Bio.


In che modo pensate di conseguire questi risultati?


L’azienda ha sempre avuto un approccio selettivo al mercato, puntando su un alto livello di qualità che è universalmente riconosciuto, su prodotti premium, elaborati e sofisticati. Molta importanza assume anche il segmento del biologico, che attualmente rappresenta il 15% del nostro fatturato complessivo.


In che modo procederete sul fronte della comunicazione?


Verosimilmente, la comunicazione prevederà uno story telling in grado di raccontare la storia dell’azienda produttrice di frutta secca dal 1921, la sua natura di family company e l’attività di approvvigionamento e trasformazione dei prodotti, con un focus sull’attenzione all’innovazione, alla sostenibilità e alle iniziative in ambito agricolo.


Quanto conta la sostenibilità? Siete in possesso di particolari certificazioni?


La sostenibilità è un valore fondamentale per l’azienda: a tal proposito è stata fondata la Besana International, una società che si occupa di valorizzare la filiera agricola, creata dal presidente Calcagni. Essa ha lo scopo di stipulare accordi di partnership con i diversi Paesi e di fornire loro know how, competenze, impianti e anche piante al fine di coltivare interi ettari di terreno agricolo.
Siamo in possesso, infine, di tutte le certificazioni necessarie, dal biologico al fairtrade.