Oltre 200 anni di storia hanno contribuito a rendere Garofalo uno dei rappresentati più significativi nell’ambito della produzione di pasta di Gragnano.
L’azienda, che ha sempre puntato sulla ricerca della qualità, fa del dinamismo la propria cifra stilistica, mossa dalla spinta innovativa che ha portato il pastificio ad anticipare soluzioni e tendenze, anche in fatto di packaging.
Emidio Mansi, Direttore Commerciale Italia del Pastificio Garofalo, fornisce un quadro generale della società, che ha rilanciato il marchio nel mercato italiano nel 2002.

Dott. Mansi, ci racconti la storia dell’azienda.
Il pastificio Garofalo esiste dal 1789, quando un antico membro della famiglia ottenne la licenza per produrre e commercializzare pasta. Solitamente, le aziende che si sviluppano in questo settore non hanno una continuità societaria, ma si tramandano di generazione in generazione nelle famiglie dei produttori. Nella fattispecie, la Lucio Garofalo S.p.A. nacque in seguito alla separazione dalla società preesistente che, all’inizio del secolo, disponeva di due stabilimenti produttivi. La scissione, avvenuta negli anni ’30, ha portato alla nascita dell’azienda così come la conosciamo oggi.
Inizialmente, i nostri prodotti si erano distanziati dal mercato italiano fino a quando, nel 2002, la nostra linea di pasta è stata rilanciata nel nostro Paese, inaugurando una crescita che ci ha portato a diventare la terza azienda a valore in Italia.

Quali e quante sono le tipologie di pasta che producete e commercializzate?
Circa 170 formati di pasta, senza contare che Garofalo produce in Italia anche con il marchio Russo e all’estero con altri brand.
Nello specifico del marchio Garofalo, realizziamo una novantina di formati.

Come affrontate il crescente trend salutistico che sta interessando sempre di più i consumatori?
Siamo stati il primo tra i pastifici storici italiani della pasta secca a lanciare una linea senza glutine e, unita ad essa, abbiamo proposto già da diversi anni a questa parte la linea di pasta integrale. Sempre ascrivibile all’ambito del senza glutine, realizziamo una gamma di referenze a base di legumi.

Siete in possesso di particolari certificazioni?
Abbiamo tutte le certificazioni di qualità, sia quelle obbligatorie in Italia, sia quelle plausibili all’estero. Dovendo rispondere alle esigenze di un gran numero di clienti sia su territorio nazionale che fuori dei nostri confini, siamo dotati di tutte le certificazioni necessarie.

A quanto ammonta il fatturato e quanto pesano sia il mercato italiano che l’estero?
Il fatturato a valore è di circa 870 170 milioni di euro, suddiviso in un piuttosto equo 50% percento sia per il mercato nazionale che per quello estero.
Considerando i volumi, invece, ci sono delle differenze sostanziali che fanno oscillare la percentuale verso i mercati internazionali: ad esempio, i mercati esteri non contemplano nel prezzo il costo di consegna, come accade invece in Italia.

Quanti e quali sono i Paesi in cui siete presenti all’estero e quali sono i mercati più importanti?
Siamo presenti in circa un centinaio di paesi: al primo posto, in termini di fatturato, ci sono gli Stati Uniti, a seguire ci sono Francia, Scandinavia, Spagna, Svizzera, Giappone.

Quanto conta la sostenibilità?
La sostenibilità è un’ aspetto molto importante per l’azienda: disponiamo di un trigeneratore che, producendo energia e calore, ci permette di essere quasi del tutto autonomi dal punto di vista del risparmio energetico.
Anche per quanto concerne il confezionamento siamo molto attenti all’impiego dei materiali, infatti i cartoni che utilizziamo sono prodotti da carta riciclata in Campania.

Ci sono particolari strategie di marketing e comunicazione che l’azienda utilizza per promuovere i propri prodotti?
Garofalo ha sempre puntato molto sulla comunicazione non tabellare. Nel corso degli anni abbiamo effettuato delle scelte per certi versi non convenzionali, puntando su produzioni cinematografiche o attuando tutta una serie di iniziative finalizzate alla valorizzazione del brand.
Negli ultimi anni ci siamo avvicinati alla comunicazione televisiva mentre, per quanto concerne il web, Garofalo è stata una delle prime aziende a creare un sito già nel 2010, arricchito dai contenuti forniti da oltre 400 food blogger. Dal 2018 abbiamo iniziato, invece, una comunicazione tabellare in TV, declinata poi su altri mezzi di comunicazione.
Curiamo molto, infine, tutti i nostri canali social.

Ci sono novità di prodotto sulle quali state lavorando?
Per quanto riguarda il settore della pasta, le novità sono piuttosto frequenti: recentemente abbiamo lanciato un formato molto grande di spaghetti che si chiama Spaghettone Gragnanese XXL, ma si tratta di un’attività in costante divenire, perché siamo sempre al lavoro per sviluppare sempre nuovi formati. Ovviamente, bisogna essere attenti alle tendenze del mercato e comprendere quando è il momento più adatto per procedere al lancio dei singoli prodotti.