La storica azienda italiana specializzata nella produzione di aceto da 9 generazioni ha dato vita a un nuovo sistema di classificazione dell’Aceto Balsamico IGP: uno strumento chiaro, trasparente e certificato per orientare il consumatore nella scelta della referenza che meglio si abbina ad ogni ricetta. Ne abbiamo parlato con Elena Cattelan, marketing director di Ponti.

Come nasce l’idea di creare un sistema di classificazione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP?
In accordo con le ultime ricerche Usage&Attitudes il consumatore, oggi sempre più curioso e attento, si interroga da tempo rispetto a quali possano essere le modalità più adeguate per scegliere l’Aceto Balsamico di Modena in maniera più consapevole, non esclusivamente in base al prezzo a scaffale e al fascino che il mondo dell’Aceto Balsamico di Modena porta con sé. Finora il consumatore si è basato sostanzialmente su due principali indicatori per orientarsi nell’acquisto: la garanzia della marca e l’evidenza del prezzo. Relazionandosi con trasparenza al consumatore, Ponti ha pensato di evidenziare i cardini fondamentali che esprimono la qualità di un Aceto Balsamico di Modena IGP, qualità intesa non in senso assoluto ma rispetto alla funzione che deve avere. Siamo arrivati alla definizione finale della classificazione dopo un lungo e attento periodo di ricerca e valutazione dei parametri che potevano essere più idonei e comprensibili dal consumatore. Il nostro intento era di essere estremamente chiari, pur essendo comunque rigorosi, per guidare il consumatore al meglio nel pieno rispetto del Disciplinare di Produzione.

Quali sono gli aspetti chiave su cui si fonda il sistema di classificazione Ponti?
Se consideriamo la qualità dell’Aceto Balsamico di Modena IGP rispetto alla funzione che il prodotto possiede nell’arricchire i piatti, possiamo dire che la nostra classificazione si fonda su tre indicatori base: la maturazione, cioè quanto tempo l’aceto trascorre nelle botti di legno pregiato, la quantità di mosto presente nella cuvée dell’Aceto Balsamico di Modena IGP in questione e, infine, la densità, intesa sia in senso fisico sia come contenuti di estratti secchi. Pertanto, sulla base di questi tre elementi, abbiamo attribuito un simbolo a ciascuno degli indicatori – clessidra per il tempo di maturazione, grappolo d’uva per il mosto e lettera D per la densità – e abbiamo classificato l’intera offerta di Ponti. Il consumatore si troverà quindi di fronte a dei prodotti che sono classificati con una clessidra, un grappolo d’uva e una D di densità per spiegare una referenza dalle caratteristiche aromatiche più fresche, leggere e delicate, fino a tripla clessidra, triplo grappolo e tripla D che è da riservare, ad esempio, al nostro prodotto Invecchiato che presenta tutte queste peculiarità esplicitate al massimo livello.

Come vi aspettate che questa novità sia accolta dai consumatori?
Pensiamo che l’introduzione di un sistema di classificazione così avanzato e trasparente da parte di una marca storica e leader come Ponti, sinonimo di tradizione e qualità, possa essere accolta con interesse non solo da parte di chi già consuma e apprezza da anni la nostra proposta, ma anche da parte di tutti quei consumatori che sono affascinati dal mondo dell’Aceto Balsamico di Modena senza averne una conoscenza approfondita o tecnica; se dotato degli strumenti giusti, ognuno di noi è in grado di capire perfettamente i propri gusti. Le aspettative, inoltre, sono elevate anche per i consumatori oltreconfine nella speranza di semplificare la scelta nei mercati esteri rendendo un po’ più oggettiva la selezione del prodotto perfetto per ogni esigenza di consumo. Infine, aspetto non meno importante, la classificazione porta un vantaggio anche al trade perché può diventare per i distributori un importante strumento per allargare lo scaffale in modo più ragionato.

Una delle caratteristiche più interessanti di questo sistema è il fatto di non essere un’autocertificazione. Può spiegarci meglio questo aspetto?
Il nostro sistema di classificazione è naturalmente aderente a tutte le regole del disciplinare dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. Direi di più, nel senso che tutti i livelli minimi che ci siamo dati come Disciplinare interno sono superiori alle soglie minime definite dal Disciplinare dell’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. Non solo: i nostri Aceti Balsamici di Modena, oltre ad avere l’approvazione obbligatoria del Consorzio dell’Aceto Balsamico IGP, sono certificati da SGS, ente di certificazione leader a livello mondiale, che appunto verifica la corrispondenza di questo tipo di classificazione. Siamo molto orgogliosi di poter dire che il nostro è il primo metodo di certificazione oggettivo, basato su parametri misurabili e non puramente organolettici, la cui validazione è affidata a un ente terzo che ne garantisce la piena correttezza.

Come avete comunicato questa importante novità?
Il nuovo sistema di classificazione è stato implementato su tutte le nostre etichette mettendo a punto anche un restyling grafico che ha, nel caso dell’Aceto Balsamico di Modena, messo in evidenza la classificazione, spiegata anche sul retro dell’etichetta. Inoltre, il restyling ha permesso di mettere in luce la longevità della nostra azienda inserendo nel logo una nuova data di nascita: il 1787. È l’anno in cui la famiglia Ponti incontra l’aceto, come certificano alcuni documenti originali dell’epoca in cui si parla di “fabrica dell’aceto”, una passione della famiglia Ponti che dura da oltre 230 anni e da 9 generazioni.

La nuova veste grafica fa parte di un progetto più ampio. In cosa consiste questa operazione di rinnovo?
Oltre alla nuova veste grafica delle nostre etichette, abbiamo rinnovato anche il sito aziendale per rispondere all’esigenza di essere un po’ più chiari dal punto di vista di brand architecture, non solo rispetto alla classificazione dell’Aceto Balsamico di Modena, che è certamente un tassello molto importante, ma anche cercando di essere molto trasparenti rispetto alla profondità della nostra offerta che ha delle vere e proprie perle disseminate in tutto il portafoglio. Parlo, ad esempio, dell’aceto di Mele 100% italiane che deriva soltanto da mele fresche intere, maturate al sole, che prima trasformiamo in sidro e poi in aceto di mele. O dell’Aceto di Vino Aroma Antico, che si fregia, grazie alla certificazione SGS, dell’aggettivo “invecchiato” e prodotto esclusivamente con vini italiani; o ancora, degli Aceti Monovino, sempre certificati SGS, realizzati con Pinot dell’Oltrepò Pavese DOC e da Chianti DOCG. In questo modo abbiamo voluto dare evidenza a tutte le famiglie che compongono l’offerta Ponti e l’ampiezza dell’assortimento, raccontando anche le caratteristiche valoriali dei nostri prodotti.