di Emanuele Scarci

Il 2021 è l’anno delle verità per il gigante Coop Alleanza 3.0. Stando ai vertici, l’esercizio corrente dovrebbe concludersi con un risultato positivo della gestione industriale. Il fatturato dovrebbe attestarsi a 5,15 miliardi con un Margine operativo (al netto delle svalutazioni) positivo e investimenti di 140 milioni, di cui la metà destinati a interventi sui 58 ipermercati. Nel biennio 2018/19 l’azienda ha cumulato perdite per 427 milioni e anche nel 2020 il conto economico è rimasto in rosso. Di quanto lo si saprà il 10 maggio.

Terapia amara

La cura da cavallo somministrata al gigante è partita con il Piano di rilancio del 2019 messo a punto dal tandem Turrini-Alemagna e proseguito da Cifiello-Mocchi: taglio di 500 addetti delle sedi centrali e cessione di alcuni iper in Campania; nel 2020 è stata definita la ristrutturazione della rete commerciale con un migliaio di addetti incentivato all’uscita volontaria, la dismissione di 27 negozi nel Centro nord (ceduti o chiusi) e di tutta la rete siciliana che conta 12 negozi, in prevalenza ipermercati con circa mille addetti. Oltre alla ristrutturazione della rete di Puglia e Basilicata che comprende solo grandi superfici, di cui almeno 6 format da ridimensionare e un investimento di 12 milioni.

Progetto Pilota e Sicilia

Realizzato il restyling dell’Ipercoop di Brindisi per 1,5 milioni. Mentre l’Ipercoop carpigiano di Borgogioioso sarà oggetto di un progetto pilota: l’area vendita passerà da 9.480 mq a 7.904 mq. E verrà rivista l’offerta merceologica non food. Quanto alla rete in Sicilia, l’azienda ha ribadito la cessione a un operatore che continuerebbe a lavorare sotto l’insegna Coop come master franchisee o franchisee. Un advisor individuerà un interlocutore entro giugno che subentrerà dal 1° ottobre 2021. Un obiettivo inseguito da tempo da Coop Alleanza 3.0 e a questo proposito Fisascat-Cisl ha richiamato il precedente tentativo andato a vuoto nell’autunno del 2020 con 3 imprenditori locali. Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs insistono per la prosecuzione di una gestione diretta della rete siciliana. E il segretario nazionale di Fisascat-Cisl Vincenzo Dell’Orefice ha avanzato la proposta di svolgere una costante verifica dello stato attuativo di quanto pattuito nell’accordo quadro, per esempio in termini di investimenti: 500 milioni di euro nell’ambito del piano, 40 nuove aperture entro il 2023, investimenti per 12 milioni su 6 pdv in Puglia e formazione.