Fondata a Barzanò, in provincia di Lecco, nel 1812, Fratelli Beretta è una delle realtà di primo piano nel mondo dei salumi, dove copre praticamente tutti i segmenti, fino ai piatti pronti, ai precotti, agli hamburger e agli snack. I dati sono da capogiro: 711 milioni di fatturato nel 2018 dovuti ai salumi, più 119 per i piatti pronti, per un totale di 830 milioni in crescita complessiva del 3%, ben 30 stabilimenti in Italia e nel mondo - di cui 3 negli Usa e uno in Cina, a Ma'anshan – e 2.500 addetti.
Oggi Beretta è presente in quasi tutti i Paesi europei ed extraeuropei, dove rappresenta uno degli esponenti illustri nell’export dell’Italian food, con un’incidenza delle vendite oltre confine pari al 43% dei ricavi. A parlaci del colosso brianzolo è il
Direttore commerciale Lorenzo Beretta, che è anche Presidente di Isit, Istituto salumi italiani tutelati.

Come si è chiuso il 2018 per la vostra azienda?

Con un segno positivo sia in Italia (+3% circa), sia, soprattutto, nei Paesi stranieri, dove la crescita è stata decisamente superiore. Nel primo trimestre 2019 è proseguito il trend favorevole, anche se il mercato interno ha risentito di un clima economico che non è dei migliori e di una sfiducia che, purtroppo, dovrebbe protrarsi per tutto l’anno.

Quali sono i Paesi che vi stanno dando maggiori soddisfazioni?

Nord America, Nord Europa e tutte quelle aree dove la nostra distribuzione è stata migliorata negli ultimi due anni. Una nazione che preoccupa è, invece, il Regno Unito, dove il protrarsi delle incertezze sulla Brexit rischiano di colpire anche il nostro settore, particolarmente rilevante nelle importazioni alimentari britanniche.

E i dazi Usa?

Non sono certo una bella prospettiva, anche se ci preoccupano in modo meno rilevante. Sicuramente le nostre esportazioni di Prosciutto di Parma e di San Daniele potrebbero risentirne, ma la produzione in loco è molto significativa, grazie ai due stabilimenti nel New Jersey, a South Hackensack e Mount Olive, e a quello di Fresno, in California.

Qual è la vostra posizione nel mondo dei salumi?

Nel confezionato siamo tra le aziende leader. Stiamo crescendo anche nel banco taglio, anche se da tempo proprio il confezionato si distingue, in tutto il mercato, per un dinamismo maggiore.

Quali risultati sta dando la diversificazione nei porzionati e piatti pronti?

Questo sviluppo, partito lo scorso anno in partnership con Fleury Michon, sta dimostrando performance significative. Del resto il consumatore italiano si sta avvicinando sempre di più al mercato del ‘ready to eat’, specie per quanto riguarda le giovani generazioni. Dunque è logico che questo trend vada ulteriormente a consolidarsi nel tempo. Siamo anche entrati nel segmento delle merende fresche per bambini, con un panino farcito con salumi e un succo di frutta: le vendite, cominciate a febbraio, si dimostrano dinamiche.

La comunicazione è sempre stata importante per Beretta. Quali sono le novità?

Investiamo soprattutto in Tv dove, in questo momento, siamo on air con Beretta, Wuber e VivaLaMamma, specialista dei piatti pronti, con un ampio assortimento di primi e secondi. Siamo poi impegnati nella sponsorizzazione sportiva, principalmente con le squadre di calcio del Torino e del Parma. Stiamo inoltre approcciando il mondo della comunicazione via web e via social, che è sempre più importante per tutti gli imprenditori.

Altre voci di investimento?

Investiamo molto sui nostri siti produttivi, che vengono costantemente aggiornati, oltre che in ricerca e sviluppo. Ogni anno l’obiettivo è di realizzare il 5% del fatturato con nuovi prodotti. Fondamentali sono inoltre gli investimenti commerciali, per la ricerca di nuovi partner all’estero e in Italia, gli investimenti sulle fiere e quelli sulle risorse umane, a partire dalla rete di vendita.

Concludiamo con la sostenibilità…

Stiamo lavorando alacremente sul benessere animale. Ricordo che, nella primavera del 2017, abbiamo realizzato, in esclusiva per Carrefour, la linea “Filiera Benessere Animale", che comprende prosciutto Cotto Nostrano Alta Qualità, Prosciutto di Parma Dop, Salame Milano e Bresaola. Nel corso degli ultimi 5 anni abbiamo spinto a fondo sul nostro progetto ‘Animal Welfare’, possibile grazie al ritorno di Fratelli Beretta nella zootecnia. Oggi abbiamo 4 allevamenti con una filiera che assicura il rispetto del bestiame e il piano verrà ulteriormente potenziato. Nella primavera 2018 abbiamo poi lanciato la linea ‘Puro’: totalmente antibiotic free spazia su grandi affettati della tradizione italiana come cotto, crudo, salame e mortadella.