di Maria Teresa Giannini

Nata a Milano nel 1947, Tavola ha un fatturato che sfiora i 50 milioni di euro. Gli stabilimenti danno lavoro a 80 persone in Italia e a 30 agenti, fra Italia, Portogallo e Spagna, più distributori sparsi in altri Paesi europei. L’azienda opera in un vasto ed eterogeneo insieme di settori, che vanno dalla profumazione di interni, soprattutto automotive, alla cura personale, dal parafarma alla pulizia casa. Ne ha parlato con noi Giampaolo Re, amministratore delegato.

Arbre Magique, con la sua storia e il suo design, è il vostro prodotto più popolare e conosciuto in Italia: è anche il più venduto?

È sicuramente fra i prodotti di maggior successo, con circa 10-12 milioni di euro di vendite, anche se, dati alla mano, è Orphea il nostro brand in assoluto più venduto, con 14-15 milioni: parliamo di un marchio che include molte categorie come il salvalana, un’ampia gamma di detergenti e insetticidi.

Dove produce Tavola?

Arbre Magique viene prodotto a Milano, due piano sotto gli uffici dell’headquarter. Il marchio Orphea è realizzato in Svizzera, Paese da cui l’abbiamo acquisito. Gli altri articoli sono realizzati da società specializzate, terzisti e contractor.

Quali sono i vostri canali di distribuzione?

Gdo, ipermercati, superstore, supermercati, drugstore e discount fanno la parte del leone per un buon 60-65%; a questi, per i prodotti auto, si aggiungono distributori di benzina e autolavaggi (anche automatici) che sono complementari. Oggi sta prendendo molto piede l’e-commerce, che ci permette di arrivare a consumatori che non frequentano i punti vendita. Quanto a numeri è comunque, per ora, il canale più piccolo, con 1-2 milion di euro, ma sta crescendo notevolmente.

L’anno dopo il suo ingresso in azienda come a.d., nel 1986, viene creata una divisione che si occupa in maniera specifica della distribuzione alla Gdo: quanto contava allora e quanto conta oggi la distribuzione moderna? Quali sono i marchi con cui avete accordi di distribuzione?

Il prodotto di punta che, all’epoca, era Arbre Magique era distribuito nei negozi di accessori auto, autoricambio e autolavaggi. Fino a quel momento, la Gdo praticamente non esisteva nel nostro portafoglio. Entrare nel mass market ci ha permesso, come società, di creare altri prodotti, diversificare e aumentare la forza contrattuale con la Gdo stessa. Abbiamo accordi con quasi tutte le insegne generaliste (Esselunga, Conad, Coop solo per citare le maggiori) e abbiamo un peso notevole nei drugstore, come Acqua & Sapone e Tigotà, dove, non essendoci l’area food a farla da padrone, la nostra presenza è importante. All’interno del gruppo, il “segmento casa” è senz’altro quello che pesa di più, includendo anche il “salvalana”, con il 40-45% delle quote; a breve distanza troviamo i prodotti per l’auto con un 30%, e il “segmento persona” in grande crescita, grazie soprattutto all’acquisizione, 3 anni fa, di prodotti di tipo parafarmaceutico.

Fra profumazione degli ambienti, delle auto e detergenza, occupate settori che in questo momento affrontano una crisi: nel caso dell’automotive, legata alla contrazione del mercato delle vetture, che si presenta a più riprese in Europa e nel mondo. C’è poi la carenza di materie prime o semplicemente il rincaro dell’energia utile alla trasformazione dei prodotti chimici. Qual è l’impatto sul gruppo?

Una tempesta perfetta si sta abbattendo sul mondo industriale. Una tempesta cominciata durante il lockdown per la mancanza di materie prima, per l’aumento dei costi dei trasporti e con le difficoltà di produzione, che facevano seguito a un momento di stasi dei consumi. La guerra, poi, ha peggiorato la situazione aumentando i costi dell’energia, ancor più di quanto non stesse già succedendo a fine 2021. I nostri maggiori problemi, oggi, sono due: riuscire a produrre la merce e ricevere il materiale per impacchettarla, recepire i costi e non trasferirli al consumatore.

Il 31 dicembre 2021 avete acquisito i marchi Cambiapelle, Depilsoap e Last. Con quali risultati?

Si tratta di storie completamente diverse fra loro. Last fa parte della storia italiana, poiché è stato il primo detersivo a base di limone; quindi, il nostro obiettivo è ampliare la gamma con altri prodotti a base di limone. Già ora Last non è più solo per i piatti a mano, ma anche per lavastoviglie. Naturalmente è importante che resti un prodotto conveniente, dato che i detersivi hanno subito aumenti a due cifre: da ora ai prossimi 2-3 anni ci sarà da ricostruire un posizionamento e un rapporto con i clienti, sperando che i costi si stabilizzino. Depilsoap è un prodotto stagionale, i cui risultati si vedranno solo dopo settembre. Cambiapelle, invece, è un anticellulite con un marchio non molto conosciuto; dunque, stiamo lavorando per inserirlo nella gamma di altri prodotti per la persona. Un altro nostro brand è Care For You, che comprende una linea di prodotti per il lavaggio orecchie, naso e gola, a base di acqua di mare.

Alcuni dei vostri prodotti, su tutti Arbre Magique, si trovano anche presso gli ambulanti o in contesti in cui è improbabile che siano intervenuti accordi commerciali. Si tratta di contraffazione o di imitazioni? Come vi ponete davanti a questo problema?

Da un lato reagiamo immediatamente, a fronte di una violazione accertata, e agiamo subito per togliere dal mercato le copie del prodotto, per proteggere il consumatore dal sounding ingannevole. Ancor prima però, rendiamo il prodotto accessibile, così che nessuno abbia bisogno di cercarlo in canali “opachi”. Il nostro prodotto va comprato per il piacere di farlo; dunque, l’acquisto non dev’essere uno sforzo e l’originale deve stare al passo con i gusti. I nostri prodotti, potremmo dire, non hanno ‘la puzza sotto il naso’, e questo è vero specialmente per Arbre Magique.

Quali le prossime novità?

Fra novembre e dicembre 2022 lanceremo First Predict, un test di gravidanza che, nelle nostre intenzioni, sarà il primo di una linea di test ed esami fatti in casa, come la prova del diabete, del colesterolo, della saturazione. Nel segmento auto ci aspetta il consolidamento di Bullock, che nasce come antifurto e diventa prodotto per la cura per l’auto. La macchina elettrica, che sarà il futuro dal 2035, non avrà odori interni dovuti a olio o benzina, e, in quel contesto, il profumo diventerà per il guidatore un elemento distintivo, come la fragranza per la persona.