Virosac, fondata nel 1973 da Graziano Virago e Giorgio Rossetto, è stata la prima società italiana del settore homecare a ottenere, nel 1991, la licenza per l'utilizzo di biopolimeri e ha continuato negli anni a incrementare la propria posizione di leadership nel mercato dei sacchetti biodegradabili, con una quota di mercato oggi intorno al 20 per cento.
L'azienda, che da sempre abbina ricerca, sviluppo, innovazione e alta qualità, ha raffinato la propria strategia, potenziando l'attenzione all'ecoresponsabilità e all'ecosostenibilità, valori fondamentali su cui proseguire il proprio percorso evolutivo. Avvalorato dalla collaborazione con Legambiente, il marchio si distingue, infatti, per il titolo di linea più venduta in Italia con Biopratico, sacchi Bio 100% biodegradabili, in tre formati e dotati di maniglie. Oggi Virosac è presente in oltre 5.000 punti vendita.
Nel 2018 ha prodotto oltre 1,5 miliardi di sacchetti con ricavi totali di 39,7 milioni di euro ed un Ebitda di 5,6 milioni. In ottobre l'azienda trevisana, con sede e stabilimento a Pederobba, è stata acquisita al 100% da Orienta Partners - società specializzata in investimenti in Pmi italiane con la struttura del Club Deal -, che l'ha rilevata da Alto Capital III e da DVR Capital. Ne abbiamo parlato con
l'Amministratore delegato, Cesare Casagrande.

Cosa cambierà per Virosac?

Con l'ingresso di Orienta Partners comincia un nuovo, positivo e solido percorso di crescita e sviluppo. Questa operazione consentirà a Virosac di rafforzare la propria posizione sul mercato italiano, di confermare gli ambiziosi investimenti per la crescita futura e di espandere la propria presenza anche sui mercati esteri, attraverso possibili acquisizioni. La nostra crescita sarà sia di tipo organico, sia per linee esterne. L'operazione potrebbe toccare categorie nelle quali siamo già presenti, ma anche nuovi segmenti.

Parliamo di trend...

La nostra quota di mercato nel segmento bio della Gdo è salita costantemente e, nei prossimi anni, si prospetta un'ulteriore evoluzione. La sensibilità collettiva sta puntando sull'utilizzo progressivo di articoli a sempre minore impatto ambientale: per questo stiamo sperimentando macchinari e polimeri in grado di diversificare il nostro attuale portafoglio, mantenendone inalterata la qualità delle performance.

Qual è la vostra quota nel mercato dei sacchi per rifiuti?

La categoria della nettezza sta crescendo e ha raggiunto un sell-out, a totale mercato, di 207 milioni di euro. In questo segmento Virosac è leader, specie per quanto riguarda i sacchetti bio destinati alla raccolta dell'umido, con una quota di mercato in Gdo del 20% circa. Produciamo anche Mdd e, sommando questa attività, la nostra incidenza, nei sacchi per l'organico, supera un terzo del mercato. Nei sacchi in plastica, inoltre, il peso dell'azienda è di più dell'8% e dunque, globalmente, possiamo parlare di una share che ci qualifica come un'azienda di marca e di riferimento.

E per quanto riguarda la conservazione alimentare?

Anche nel mercato della congelazione abbiamo una presenza importante sia con il nostro marchio, sia attraverso i prodotti per la Gdo. In quest'area abbiamo lanciato nuovi prodotti davvero interessanti: faccio solo l'esempio di 'DuraDiPiù’. Si tratta di un sacco frigo che protegge i cibi e che, grazie all'innovativo materiale con cui è realizzato, rallenta la naturale formazione di umidità prodotta dagli alimenti, prolungandone il mantenimento delle qualità organolettiche e rallentandone la degradazione in frigorifero. È adatto per verdura, frutta e formaggi stagionati. È stato certificato da rigorosi test di laboratorio, confrontando la durata delle precedenti categorie di alimenti all'interno del sacco DuraDiPiù, rispetto alla conservazione degli stessi nei tradizionali sacchetti frigo Virosac. Inutile dire che si tratta di un prodotto in linea con le nuove tendenze di consumo che abbinano innovazione, qualità e risparmio in un solo prodotto.

Fra i vostri due rami di business quale è il più dinamico?

Nonostante l'elevata penetrazione, le tendenze di mercato avvantaggiano ancora la nettezza, che ha la possibilità di vivere evoluzioni 'insospettabili', anche a breve termine. Le soluzioni per la buona gestione dei rifiuti trovano un terreno fertile in tutte quelle aree del Paese che devono introdurre ancora una raccolta differenziata sistematica e su larga scala, un fatto che darà un impulso fortissimo, specie a tutto ciò che è biodegradabile ed eco compostabile. Questo orientamento, eco-attento, riguarderà anche il mercato della conservazione e congelazione, dove ancora molti prodotti non sono allineati alle richieste del mercato in tema di ecosostenibilità. Altro driver di crescita riguarderà, più in generale, tutti gli imballaggi, primari e secondari, che non tengono conto della variabile ambientale, prevista invece nelle direttive Horizon 2020 e 2030, le quali disegnano lo scenario e le tendenze di mercato per i prossimi anni.

E andando oltre le normative...

Al di là delle normative, nazionali e comunitarie, tutto ciò che ha un impatto positivo sull'ambiente desta comunque l'attenzione di Virosac, che dispone di tecnologie molto avanzate per fare ricerca e trasformare i polimeri in modo tale da ridurne al minimo l'impatto ambientale. Anche i prodotti in plastica hanno un'alta percentuale di materia prima riciclata, che viene così nuovamente immessa nel circuito produttivo. Sono convinto che i migliori soggetti per rispondere all'emergenza delle plastiche siano proprio quelle industrie del settore che hanno compreso per tempo l'imperativo della tutela ambientale.

Come avete operato, a partire dal 2018, in occasione del provvedimento sui sacchi degradabili e compostabili per l'alimentare?

Al di là delle polemiche, causate fondamentalmente da un minimo aggravio di spesa per il consumatore, la legge andava, secondo noi, nella direzione giusta. Dunque, abbiamo scelto, per l'ortofrutta, di implementare un sistema interamente riciclabile, biodegradabile e compostabile, comprensivo di sacchetti e guanti Bio di cui possediamo un brevetto esclusivo. Il sistema stesso è brevettato ed è presente nei migliori punti di vendita a libero servizio. Questo prodotto rappresenta oggi il 7% del nostro fatturato ed è di grande attualità, visto che dal 1° gennaio 2020 la percentuale di compostabilità è salito dal 40 al 50 per cento, il che presuppone, di nuovo, una tecnologia flessibile e avanzata, abbinata a importanti investimenti.

Brevetti, certificazioni, tecnologie: come le difendete?

Il mercato è molto ampio e dunque il business è molto attrattivo. Però si tratta di un settore difficile da aggredire, visto che l'innovazione comporta costanti e rilevanti investimenti, investimenti che non tutti gli operatori possono permettersi. È altrettanto chiaro che il prezzo, basso o bassissimo, è sempre seducente, ma sono fiducioso che la distribuzione sia in grado di capire che la qualità Made in Italy e le certificazioni valgono di più di pochi centesimi. Da parte nostra cerchiamo comunque di mantenere sotto controllo la variabile prezzo.

Investimenti produttivi...cosa possiamo dire?

La filiera produttiva, il controllo qualità e la R&S sono il nostro maggiore patrimonio. Dunque, siamo costantemente impegnati in tale direzione, specie per quanto riguarda i polimeri innovativi e il continuo percorso di adeguamento degli impianti. In un settore come il nostro l'innovazione - di prodotto e di servizio - è un fatto quotidiano e non certo una pura questione di marketing. La vera scommessa è sempre di trovare un equilibrio fra prezzo e qualità, conservando intatta la nostra immagine di leader di mercato.

Concludiamo con virosacmagazine.it. Quali sono i temi più seguiti?

I contenuti variano molto: dal costume, allo spettacolo e all'intrattenimento, alle ricette, per arrivare, via via, a temi a noi più vicini, come la divulgazione scientifica e tecnologica. I più letti sono proprio gli articoli riferiti al corretto utilizzo del prodotto nel suo ciclo di vita, un tema sul quale il pubblico si interroga costantemente, anche per quanto riguarda i passaggi di smaltimento finale di prodotti. Virosac ha una strategia di comunicazione integrata ed è chiamata ogni giorno a dare risposte sui social, il che è un grande impegno, ma anche un grande onore.

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