Periodo molto positivo per i sughi pronti, che negli ultimi due anni hanno visto aumentare volumi e fatturato con variazioni percentuali ogni volta migliori. I dati forniti da Gfk Panel Services Italia relativi a giugno 2006 fanno registrare, sull'anno precedente, incrementi intorno al 6% sia nelle quantità vendute che nel giro d'affari. In totale, le 39.610 tonnellate di sughi pronti commercializzati (che segnano un +5,35% rispetto a giugno 2005 e +8,3% rispetto a giugno 2004) fanno guadagnare al settore 207 milioni e 643mila euro, con un incremento in fatturato di 6,32 punti percentuali solo nell'ultimo anno e di 11,9 dal 2003. Non c'è dubbio, dunque, sul fatto che questi prodotti abbiano conquistato la fiducia anche dei più scettici. D'altra parte si sa che gli italiani non rinunciano certo alla pasta. Il tempo a disposizione per prepararsi un sugo fatto in casa è limitato e trovarne uno già pronto è l'ideale, dati i ritmi frenetici a cui si è sottoposti a volte. Alla praticità, inoltre, si aggiungono la qualità, sempre elevata, e la varietà delle ricette, che riescono a incontrare e soddisfare i gusti dei consumatori sempre più esigenti e diversificati tra loro. Il pomodoro è vincente, se accompagnato Il segmento più importante del settore è indubbiamente quello dei sughi a base pomodoro. Si tratta di tutti i sughi, sia freschi che Uht, che presentano il pomodoro come ingrediente base per un prodotto più elaborato: amatriciana, arrabbiata, boscaiola, e così via. Con 25.320 tonnellate, rappresenta il 64% del mercato totale. La quota scende a 51 punti percentuali e mezzo se si considerano i guadagni: gli ingredienti utilizzati sono infatti semplici e molto più economici rispetto a quelli di pesto o sughi bianchi, per esempio. Il fatturato mosso ammonta quindi a 107.076 euro. Il comparto è il più dinamico di tutti e quello che presenta gli incrementi maggiori. A volume, giugno 2006 fa chiudere il bilancio con un +9,3%. Ancora meglio le vendite a valore, che segnano un +11,7%. A grande distanza segue il pesto, sia fresco che conservato, che partecipa ai volumi totali con una quota del 16,4%, con 6.512 tonnellate. Queste mobilitano un giro d'affari di 68.023 euro, pari al 32,7% dell'intero mercato. Buon andamento anche in questo caso, soprattutto nelle quantità vendute, che crescono del 5,8%. A fronte di questo si assiste però a un ridimensionamento dei prezzi, dato che i guadagni aumentano solo dell'1,2%. Più dinamici dal punto di vista del fatturato sono i bianchi, ovvero tutti i sughi pronti freschi e Uht privi di pomodoro. Il loro incremento in questo ambito è del 6,9%, mentre l'andamento a volume presenta una crescita più ridotta: del 3,8%. I bianchi risultano essere i prodotti più cari del comparto. Se fino a giugno 2004 venivano superati di poco dal pesto, dall'anno successivo hanno ribaltato la situazione. Le 1.888 tonnellate di bianchi venduti, infatti, costituiscono solo il 4,7% dell'intero mercato, mentre i corrispondenti 21 milioni 844mila euro di giro d'affari hanno la ragguardevole quota di 10,5 punti percentuali sul totale. I semplici Uht, sughi conservati a base di solo pomodoro con l'eventuale aggiunta di basilico, rappresentano l'unico neo in questo mercato fiorente. Sono infatti in perdita sia a volume (-8,8%, con 5.890 tonnellate commercializzate) che a valore (-9,2%, calo che fa scendere il fatturato a 10 milioni 700mila euro). Pur trattandosi di tassi elevati, il cattivo andamento dei semplici non fa sentire il suo peso sul settore generale: questi sughi partecipano alle vendite con il 14,8% in quantità, ma solo con il 5,1% a valore, dimostrandosi i più economici tra tutti. La praticità seduce anche il sud Le vendite nelle diverse aree geografiche vedono una netta preponderanza del nord ovest, che si aggiudica il 41,5% sul totale Italia. 26,7% la quota del nord est, seguito a distanza da centro e sud, rispettivamente con il 17,9% e il 13,9%. Niente sorprese, dunque. Gli orti generosi delle ultime tre zone danno la possibilità agli abitanti di prepararsi un buon sugo fatto in casa partendo dagli ingredienti freschi. Le piccole e medie aziende locali di certo garantiscono un approvvigionamento diretto ai propri spacci. La comodità di un sugo già pronto, però, inizia a conquistare anche i più tradizionalisti. Nell'ultimo anno la partecipazione del sud alle vendite è cresciuta di un punto percentuale, mentre il nord est ha visto un aumento di 2 punti percentuali da giugno 2004. Per quanto riguarda i canali distributivi, la distribuzione moderna conferma e fortifica ulteriormente la sua egemonia, a scapito dei negozi tradizionali, che nel giro di due anni perdono 1,2 punti percentuali di quota. In calo anche self service e discount, nonostante la crescita dell'anno scorso. Tanta fantasia e un po' di leggerezza Colossi del calibro di Barilla, Star, Giovanni Rana, Buitoni e Knorr arricchiscono il mercato dei sughi pronti. Accanto alle ricette più tradizionali, ogni azienda vanta qualche variante sfiziosa che la fa distinguere dalla concorrenza. Barilla ha lanciato da poco il ragù di calamari e il sugo alla marinara. Star ha come nuova referenza il pesto ricotta e noci. Particolari anche la salsa al tartufo bianco di Giovanni Rana, la salsa radicchio e ricotta di Buitoni e il sugo Knorr con pomodori tritati. L'azienda Le Conserve della Nonna, invece, ha lanciato recentemente la nuova linea Leggeri di Natura, i cui prodotti (sughi e conserve di frutta) sono caratterizzati da un ridotto apporto di grassi e calorie e dalla totale assenza di coloranti e conservanti. Pur differenziandosi dalle normali referenze light, sono comunque adatte a chi vuole mantenersi in forma e desidera cibi leggeri. Tra i sughi pronti, oltre a quello all'arrabbiata e al pomodoro e ricotta, decisamente più insoliti sono quelli all'erba cipollina e porro, alle ortiche e alle erbe fini.